CATANZARO «Mi auguro che la nascita del nuovo Governo possa essere l’occasione per il superamento del Decreto legge 35 del 2019, convertito nella legge 60, comunemente detto “Decreto Sanità Calabria”». Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. «A questo proposito – prosegue Oliverio – condivido ed apprezzo l’appello che i docenti delle università calabresi hanno rivolto al segretario del mio partito, Nicola Zingaretti. La richiesta di una rinegoziazione del provvedimento, avanzata dai docenti firmatari, interpreta da una parte le motivazioni che hanno indotto i gruppi di opposizione parlamentare al precedente Governo a svolgere una decisa e determinata opposizione al momento della conversione in legge. Dall’altra la presa d’atto da parte del Presidente del Consiglio incaricato, prof. Giuseppe Conte, del fatto che il decreto, di fatto, è rimasto inattuato, determinando così una condizione di paralisi e di assoluto abbandono della gestione del servizio sanitario. I dati, infatti, di questa prima fase attuativa sono evidenti, così come inconfutabile è l’elevamento del rischio a danno della sicurezza dei cittadini e di un’elevata esposizione professionale degli operatori sanitari. Sarebbe poco responsabile fare finta di non sapere che nel periodo che ci separa dall’entrata in vigore della legge, inoltre, si registra un aumento ed un mancato controllo dei costi a fronte di un ulteriore abbassamento dei livelli essenziali di assistenza. La proposta di rinegoziazione che proviene dall’interno delle università calabresi potrebbe essere anche un giusto ed imparziale modo per risolvere il contenzioso in atto tra Stato e Regioni sui limiti di costituzionalità di alcune norme contenute nel provvedimento».
«Ritengo che la fase apertasi a livello nazionale – dice ancora il Governatore della Calabria – possa essere, quindi, un’occasione per una riconsiderazione e, persino, per un riordino delle funzioni tra lo Stato e le Regioni chiamate a perseguire un piano di rientro per recuperare i disavanzi finanziari pregressi. Sarebbe quantomeno auspicabile che si possa riconoscere, nella piena coerenza costituzionale, l’autonomia e la responsabilità di programmazione e gestione delle Regioni, magari accompagnate da un’attività di vigilanza e monitoraggio ministeriale. Non ho dubbi che il Pd riconosca il tema come prioritario nella definizione del programma del nuovo Governo. Confido, in ogni caso, sulla sensibilità del Presidente Conte e su una riflessione dello stesso Movimento 5Stelle affinché la questione possa essere rinviata ad un esame della Conferenza Stato-Regioni, ovviamente previa sospensione del provvedimento attualmente in vigore».
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