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Asp Catanzaro, Rizzo: «Autonomina è richiesta dalla legge»

La neo manager risponde alle polemiche in punta di diritto: «L’automatismo evita che gli Enti abbiano vacatio amministrative»

Pubblicato il: 30/08/2019 – 13:19
Asp Catanzaro, Rizzo: «Autonomina è richiesta dalla legge»

CATANZARO «L’insediamento in qualità di Reggente e/o Direttore Generale f.f. in funzione del ruolo di Direttore Amministrativo è un vero automatismo normativo che per dovere istituzionale è stato prontamente da me comunicato e informalmente condiviso con le Istituzioni preposte. L’automatismo è disposto dall’art. 3 comma 3 L. 60/2019 che riporta testualmente: Fino alla nomina del Commissario Straordinario si applica quanto previsto dall’art. 3 comma 6 settimo periodo del decreto legislativo n. 502/1992». A dare queste precisazioni richiamando i tecnicismi della procedura è l’Avv. Elga Rizzo, recente divenuta direttore generale dell’Asp di Catanzaro dopo le dimissioni della reggente Amalia De Luca ed accusata da alcuni di essersi «nominata da sola» con tanto di annuncio di esposto in Procura da parte della Uil Fpl.
«Ancora il Decreto Legislativo n. 502/1992 sopra richiamato dispone testualmente: In caso di vacanza dell’Ufficio o in caso di assenza o di impedimento del Direttore Generale le relative funzioni sono svolte dal Direttore Amministrativo o dal Direttore Sanitario su delega del Direttore Generale o, in mancanza di delega, dal Direttore più anziano per età. La legge – continua la Rizzo proprio per chiarire la posizione in merito all'”autonomina” – prevede degli automatismi poiché gli Enti non possono e non devono avere alcuna vacatio gestionale ed amministrativa, principio del quale anche chi ha mero buon senso e non ha conoscenze giuridiche ben può comprenderne la portata. E a tale proposito, l’automatismo disquisito ed illustrato sopra, nonché il buon senso ed il senso di responsabilità di chi amministra , ha consentito nella giornata di ieri di far costituire l’ASP di Catanzaro in ben n. 7 cause dal valore complessivo di curo 688.540,93, la cui mancata costituzione avrebbe causato l’automatica soccombenza nonché l’aggravio di spese per l’ASP di Catanzaro, denaro che sarebbe stato sottratto anche al mantenimento dei servizi essenziali per i nostri pazienti». Dopo la disquisizione nel merito della polemica, la manager dell’Asp dice di volersi astenere «da qualsiasi commento rispondendo del mio operato alle Istituzioni, a tutti gli shakeholders ed ai cittadini utenti, cercando così di convogliare le forze e il tempo da dedicare a quella che è la mission assistenziale dell’ASP di Catanzaro con l’aiuto del Referente dei servizi sanitari, dei Capi Dipartimento e dei Dirigenti Amministrativi e del personale tutto, di incanalare il corretto utilizzo delle risorse umane ed economiche da destinare ai livelli essenziali di assistenza; ciò per evitare di contribuire nel nostro piccolo allo sbaraglio del servizio sanitario calabrese».

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