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L'endorsement di Gangemi: «Voto a sinistra solo se il Pd ricandida Oliverio»

Le critiche dello scrittore ai dem: «L’impressione è che che provino a disfarsi di lui perché chi funziona da noi diventa ingombrante»

Pubblicato il: 03/09/2019 – 10:49
L'endorsement di Gangemi: «Voto a sinistra solo se il Pd ricandida Oliverio»

Un «importante e significativo endorsement» alla ricandidatura di Mario Oliverio alla presidenza della Regione arriva dallo scrittore Mimmo Gangemi, autore di romanzi come “Il giudice meschino” poi adattato per l’omonima fiction di Raiuno e interpretato da Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Maurizio Marchetti, Paolo Briguglia, Gioele Dix e La signora di Ellis Island, uscito nel 2011. Con un post su Facebook “La 2 giorni di Africo e la strana politica nostrana”, rilanciato dal “Coordinamento Comitati Oliverio presidente”, Gangemi scrive: «Io non faccio politica ormai da anni, perché non mi riconosco più in nessun partito. L’onestà intellettuale mi obbliga però a riconoscere che in questi ultimi cinque anni con la giunta Oliverio molto si è mosso, si sono raggiunti risultati importanti. Non l’ho scoperto nella due giorni di Africo, lo sapevo già. Ma mi è piaciuto che sia emerso anche durante la bellissima iniziativa lì svolta, e che sia emerso senza piaggeria, piuttosto come naturale risultanza dell’evidenza e dei numeri. Impensabile era infatti che si riuscisse a utilizzare i fondi europei, come è successo, sino a piazzarsi ai primissimi posti in Italia – per esempio, secondi al solo Veneto in agricoltura – fondi che prima tornavano indietro con sconcertante regolarità. Registro successi un po’ in tutti i settori, tantissimi nelle scuole dove primeggiamo per gli adeguamenti antisismici, tantissimi nei porti turistici, nella viabilità su gomma e su rotaia, nella Zes del porto di Gioia Tauro, nella massiccia incentivazione della cultura, eccetera, eccetera. Bisogna prendere atto di una inversione di tendenza che fa ben sperare per il domani».
E invece, fa notare lo scrittore, il Pd decide di non ricandidare Oliverio. «Sbagliato. Non riesco a capire – prosegue Gangemi – i tanti ostacoli interni alla conferma di uno che ha prodotto una concretezza certa e visibile. Potrà anche perdere, però quella conferma se l’è meritata tutta. Ma intuisco che ci troviamo di fronte alla logica propria del disfattismo che ha sempre caratterizzato questa regione – hai operato bene? E allora mi fai ombra e ti distruggo. Mi rimane insomma l’impressione che il Pd – e altri che ingeriscono indebitamente, magari ad arte, nella politica pur ricoprendo ruoli che non lo consentirebbero – provi a disfarsi di lui perché chi funziona da noi diventa ingombrante, chi funziona disturba le mire altrui, chi funziona toglie peso a chi aspira senza che lo meriti, senza che possegga le doti necessarie, senza che abbia un’idea di Calabria e di un futuro migliore da dover costruire. Ah, terra mia ingrata».
Quindi la conclusione: «Io, mai in precedenza del Pd e che da un po’ guardo agli uomini, al loro valore, e non ai partiti politici, voterò a sinistra solo se sarà Oliverio il candidato alla presidenza – e lo farò per i meriti che gli riconosco. Altrimenti, non so, di certo non posso esprimermi per il razzista Salvini, né per l’inutile Meloni, né, peggio, per i 5 Stelle, sui quali non spreco aggettivi. Che il Pd si ravveda e premi l’efficienza e non le logiche spartitorie e del potere a ogni costo che tanto danno hanno causato alla nostra terra».

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