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Cosenza, nonostante le carenze crescono i servizi di Pronto soccorso

Il Ps dell’ospedale Annunziata è l’unico in Calabria a eseguire pratiche complesse come la Cardioversione elettrica e le procedure in Sedoanalgesia

Pubblicato il: 04/09/2019 – 12:05

COSENZA Nonostante la carenza d’organico, l’inadeguatezza degli spazi e le difficoltà strutturali, il Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza riesce comunque a garantire servizi d’eccellenza. Unico nel panorama regionale, il Ps dell’hub bruzio esegue regolarmente alcune pratiche di elevata complessità nel trattamento delle urgenze. Tra queste la Cardioversione elettrica e le procedure in Sedoanalgesia.
«La Cardioversione elettrica – spiega il dr. Mitaritonno, direttore del Ps – è una procedura che viene effettuata in quei pazienti affetti da determinate aritmie (fibrillazione atriale, flutter atriale o tachicardia atriale) il cui trattamento farmacologico non ha sortito effetti. Questa procedura, da attuare entro le 48 ore dall’insorgenza dell’aritmia, ha la finalità di ripristinare il normale ritmo cardiaco evitando al paziente mesi di terapia anticoagulante e il disagio di controlli ambulatoriali seriati». La procedura si effettua in sedazione profonda e prevede la somministrazione di una “scarica elettrica” a bassi voltaggi. «Assolutamente sicura – aggiunge Mitaritonno – consente al paziente, dopo 2 ore dal completamento della procedura, il ritorno a casa in totale autonomia».
La Sedoanalgesia prevede la somministrazione di potenti farmaci analgesici (oppiacei) associati a sedativi. «Grazie a questa associazione di farmaci – spiega il direttore del Ps dell’Annunziata – il paziente può essere sottoposto a procedure estremamente dolorose (riduzione di articolazioni lussate, piccoli interventi chirurgici, la stessa Cardioversione elettrica) senza percepire dolore e senza avere memoria, talvolta anche questa sgradevole, dei momenti antecedenti l’esecuzione della procedura stessa e ciò grazie al fatto che alcuni dei farmaci utilizzati danno amnesia retrograda. Le procedura hanno comportato un investimento in formazione che in questo primo step ha coinvolto tre dirigenti medici: le dr.sse Federica Messineo, Rosa Perna e Stefania Montesano, ma – assicura il Mitaritonno – è pronto il secondo step di formazione che coinvolgerà altri tre medici».

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