MILANO È stato catturato ad Arzon, in Francia, il 62enne Mario Miceli, membro del clan Barbaro-Papalia e latitante dal gennaio 2019, ovvero dopo il rigetto della Cassazione che ha confermato la sua condanna definitiva per associazione di stampo mafioso. Deve scontare ancora cinque anni e sei mesi.
È stato arrestato ieri pomeriggio dagli uomini dell’Enfast (European Network of Fugitive Active Search Teams) grazie alle informazioni raccolte dai carabinieri della sezione Catturandi del comando provinciale di Milano e del Ros.
Miceli è genero di Domenico Barbaro e secondo le indagini ha iniziato la sua latitanza a novembre 2018 lasciando la sua casa di Casorate Primo (Pavia).
A tradire Miceli è stata una traccia lasciata su internet dalla sua ditta di pulizia dei condomini di Arzon. In rete, digitando il suo nome, compare la scritta “Monsieur Mario Miceli (Arzon), entrepreneur individuel est active depuis 1 an”, con tanto di indirizzo e codice di avviamento postale. L’indicazione geografica è stata l’ultimo passaggio delle indagini dei carabinieri, che da tempo stavano monitorando le conversazioni e i movimenti della famiglia.
In questo modo hanno scoperto che a fine giugno sua figlia, due giorni dopo essersi sposata in Calabria, ha raggiunto il padre nella località di mare della Bretagna. Le tracce di Miceli si erano perse a Nantes, città a circa 120 chilometri da Arzon, che aveva raggiunto subito dopo aver lasciato la Lombardia anticipando la sentenza definitiva del processo “Cerberus”.
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