Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«A rischio il futuro dell’area compartimentale Anas di Catanzaro»

Sos del Centro studi “Don Francesco Caporale” per il possibile depotenziamento della sala operativa del capoluogo calabrese: «La riorganizzazione societaria deve tenere conto del territorio»

Pubblicato il: 05/09/2019 – 15:49
«A rischio il futuro dell’area compartimentale Anas di Catanzaro»

CATANZARO «Il futuro dell’area compartimentale Anas Calabria di Catanzaro è sempre più incerto». Lo denuncia il Centro studi politico-sociale “Don Francesco Caporale” attraverso un intervento del componente del direttivo Fulvio Scarpino. «Dopo l’indebolimento della sede del capoluogo di regione con il dirottamento di molti dirigenti di importanti settori verso la sede di Cosenza, a destare preoccupazione – spiega Scarpino – è anche il destino della sala operativa, punta di diamante della struttura catanzarese per efficienza e sviluppo di lavoro. Si tratta, infatti, della prima sala operativa dopo quella nazionale con il maggior numero di eventi gestiti, ma l’Anas sta lavorando a un progetto di rimodulazione organizzativa che porta a una riduzione delle sale operative attive in Italia e che presumibilmente condurrà alla chiusura di una delle due sale attive in questo momento in Calabria. La riorganizzazione delle sale operative compartimentali decisa dall’Anas – sostiene il rappresentante del Centro studi “Don Caporale” – è stata adottata in maniera teorica: non vengono considerate le reali condizioni dei territori interessati e, in particolare, le criticità di ognuno di essi. Una sottovalutazione attribuibile, probabilmente, anche alla circostanza che al tavolo per la riorganizzazione delle Sale operative compartimentali non erano presenti i responsabili delle stesse che avrebbero potuto fornire un fondamentale contributo per la comprensione delle condizioni in cui versano». Secondo Scarpino «lo schema riorganizzativo proposto non può che suscitare preoccupazione per i prevedibili disagi che l’attuazione potrebbe comportare depotenziando l’attività della sala operativa di Catanzaro, che con esperienza e professionalità gestisce da anni emergenze, urgenze e ha l’effettiva conoscenza del territorio, il tutto non può che creare disaccordo rispetto allo schema proposto dai vertici della società. In particolare, dalla riorganizzazione prospettata si evince che l’azienda, predisponendo le tre sale operative asteriscate – Bellano per TunnelGest, Trieste per deposito carburante e Cosenza per A2 – ritiene di aver adottato una soluzione efficace per tutti i problemi delle intere strutture territoriali in cui ricadono le stesse. Nella realtà concreta della gestione delle singole Sale operative compartimentali, appare innanzitutto necessario che le tre Soc asteriscate debbano essere separate dal principio logico di un h24 per regione. Principio che va attuato non in maniera astratta bensì sulla base dell’imprescindibile considerazione delle singole realtà territoriali. Appare quasi superfluo, a tale proposito, dover evidenziare una circostanza oggettiva fondamentale ovvero che Catanzaro, collocata nella sede Strutturale Territoriale, gestisce più di 1.700 chilometri di strade, registra più di 11 mila eventi all’anno tra incidenti, emergenze neve, eccetera, fornisce supporto ai trasporti eccezionali, ha la gestione di ben 96 telecamere dislocate su tutto il territorio regionale, 18 Pmv tra cui, a mero titolo esemplificativo, quelli collocati tra Bagnara e Scilla – supportati da telecamere – che monitorano e forniscono la necessaria informazione sulla presenza eventuale di frane e caduta massi, ed ancora quelli posizionati lungo la tratta SS 107 Silana Crotonese destinati, in particolare, alla gestione del piano neve, con tutta evidenza dei riflessi che tale attività ha sulla tutela dell’incolumità pubblica». In definitiva, il Centro Studi “Don Caporale” auspica «l’adozione di una soluzione organizzativa realmente rispondente ai criteri delle efficienze dei singoli territori e comunità: la sala operativa di Catanzaro dalle 8 ore prospettate, del tutto inadeguate alla mole di lavoro, deve essere riorganizzata quale operativa h24 avendone tutte le caratteristiche. E siamo pronti ad azioni eclatanti a difesa della struttura del capoluogo di regione».

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x