REGGIO CALABRIA È stato dimesso nelle scorse settimane un paziente di 87 anni, Testimone di Geova, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico di sostituzione della valvola mitrale con protesi biologica nella Uoc di Cardiochirurgia del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria. Un intervento, è scritto in una nota dell’Azienda, molto complesso, «con un rischio di morte elevato, quello effettuato dalla equipe del dottor Pasquale Fratto in quanto il paziente era stato ricoverato con un quadro di grave scompenso cardiaco acuto causato da una steno-insufficienza mitralica calcifica severa e dalla concomitante presenza di anemia, obesità e una moderata insufficienza renale. Il dottor Angelo Covino, responsabile della Rianimazione Cardiochirurgica del Gom – prosegue la nota – ha spiegato che la scelta di operare senza trasfusione di emocomponenti, strategia generalmente attuata in tutti i pazienti, tutela in questo caso la confessione religiosa dell’anziano paziente e che molti pazienti Testimoni di Geova hanno già scelto il Centro Cuore dell’ospedale di Reggio Calabria per essere operati. Peraltro, le trasfusioni di sangue sono molto frequenti nei pazienti anziani sottoposti ad intervento cardiochirurgico. Tuttavia, l’attenta preparazione pre-operatoria, mediante la somministrazione di farmaci per il miglioramento dell’anemia, la gestione intra-operatoria e post-operatoria, con la riduzione della perdita di sangue hanno fatto sì che il paziente superasse l’anemia conseguente alla diluizione del sangue tipica di questo tipo di chirurgia».
«L’esperienza di questo delicato intervento – conclude la nota – conferma inoltre la sapiente gestione del sangue messa in atto al Gom di Reggio Calabria in conformità con le Linee Guida del “Patient Blood Management” del Servizio Immunotrasfusionale dell’Ospedale. La Direzione Strategica del Gom esprime viva soddisfazione per quanto realizzato dal Centro Cuore non solo per l’intervento cardiochirurgico in questione, ma soprattutto per il lavoro svolto quotidianamente ed i notevoli progressi ottenuti in termini sia di numero dei pazienti trattati, sia di complessità degli interventi effettuati che, ancora, di efficacia dei risultati sanitari ottenuti dal dottor Fratto e dalla sua équipe in questi anni e conferma la capacità dell’Ospedale reggino di dare risposte concrete per il trattamento di tutte le patologie cardiovascolari anche di quelle più difficili».
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