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«La sanità calabrese e la sfida del ministro Speranza»

di Santo Gioffrè*

Pubblicato il: 05/09/2019 – 15:39
«La sanità calabrese e la sfida del ministro Speranza»

In Calabria, nel campo della sanità pubblica, negli ultimi 15 anni sono state condotte operazioni di predazione fraudolenta del tesoro pubblico che mai, pari, erano state riscontrate in Italia ed Europa. Tutto è potuto accadere con la complicità di potentati politici, istituzionali e sindacali ed i cui contigui e beneficiari sono stati ampi settori di colletti bianchi connessi a poteri di ‘ndrangheta. Oltre a recenti tentativi, svaniti, di attivare politiche di ripristino del senso di Servizio Sanitario Pubblico, negli ultimi tempi si è ritornato al vecchio retaggio della politica pseudo-emergenziale che, aggravando la situazione, è divenuto, ancora, terreno ideale di operazioni sospette (vedesi la richiesta, per collasso, di default dell’Asp di Reggio Calabria).
La sfida che dovrà affrontare il nuovo ministro alla Sanità, Roberto Speranza, figlio di una cultura che ha come primo obiettivo il Bene comune, è gravosa e difficile. Noi siamo convinti che bisogna agire, subito, su più piani e fronti. 1) Affrontare l’emergenza, imponendo la realizzazione del piano delle assunzioni di medici e paramedici, come già previsto fin dal 2018. All’interno di tale intervento, fine di tutte le stagioni commissariali, con l’istituzione di meccanismi di controllo rigido dei processi. La Politica si dovrà riappropriare della sue responsabilità, svuotandola da chi si è dimostrato incapace o solo impegnato a far trionfare le logiche di clan. 3) Noi siamo convinti che finché la Calabria rimane dentro i rigori del Piano di rientro dal debito sanitario (operazione di macelleria sociale), nulla si potrà programmare, oltre l’emergenza. La permanenza è dovuta ai saccheggi delle risorse perpetrate negli anni e dai quali non si riesce a venire fuori, perché si è dentro l’infinita impotenza a poterne stabilire il debito causato da questi furti; come una mortale ed inarrestabile emorragia. Per venirne a capo, chiediamo di dare vita, per come giusta proposta di legge di Art.Uno, presentata al Parlamento nel mese di giugno 2019, alla Commissione oarlamentare d’inchiesta sulla conduzione e gestione, degli ultimi 15 anni, della sanità in Calabria. La Commissione deve avere il potere d’indagare in tutti i campi, comprese le Banche Tesorieri, con l’imposizione, alle stesse, di presentare tutte le distinte di pagamento effettuati in questi 15 anni, le società e i soggetti fisici che ne hanno beneficiato, per quante volte dello stesso pagamento ed attraverso quale via: fatture, ingiunzioni giudiziarie, pignoramenti in estensione. L’obiettivo dovrà essere quello, oltre a recuperare il frutto delle rapine, trovare efficace terapia alla causa dell’emorragia e normalizzare il sistema economico finanziario delle Asp della Regione.
4) Fin dal 2007, la Calabria si è vista finanziare la costruzione di 4 ospedali. In 12 anni, la Regione non ha messo nemmeno una delle prime pietre. Visto, per motivi vari, a volte paradossali, l’incapacità di chi doveva, la fatiscenza delle strutture ospedaliere e l’ormai acuta mancanza di posti letto, il Governo dovrà affrontare, energicamente, il problema, attivando, qui sicuramente, poteri sostitutivi e atti emergenziali che potrebbero coinvolgere la Protezione Civile, come era stato preventivato nell’atto di recepimento del finanziamento.

*(Responsabile regionale sanità Articolo Uno)

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