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Nuove procedure per l'emergenza-urgenza al Pronto soccorso di Cosenza

All’Annunziata si eseguono alcune pratiche di elevata complessità nel trattamento delle urgenze. Tra queste la Cardioversione elettrica e procedure in Sedoanalgesia

Pubblicato il: 05/09/2019 – 7:57
Nuove procedure per l'emergenza-urgenza al Pronto soccorso di Cosenza

COSENZA Con tutti i problemi della sanità calabrese, il Pronto soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza riesce comunque a garantire servizi d’eccellenza. Unico nel panorama regionale, il reparto front office dell’hub bruzio, esegue regolarmente alcune pratiche di elevata complessità nel trattamento delle urgenze. Tra queste la Cardioversione elettrica e procedure in Sedoanalgesia.
«La Cardioversione elettrica – spiega il dottor Michele Mitaritonno, direttore del Pronto soccorso – è una procedura che viene effettuata in quei pazienti affetti da determinate aritmie (es. Fibrillazione atriale, Flutter atriale o Tachicardia atriale) il cui trattamento farmacologico non ha sortito effetti. Questa procedura, da attuare entro le 48 ore dall’insorgenza dell’aritmia, ha la finalità di ripristinare il normale ritmo cardiaco evitando al paziente mesi di terapia anticoagulante e il disagio di controlli ambulatoriali seriati». La procedura si effettua in sedazione profonda e prevede la somministrazione di una “scarica elettrica” a bassi voltaggi.
«Assolutamente sicura – aggiunge Mitaritonno – consente al paziente, dopo 2 ore dal completamento della procedura, il ritorno a casa in totale autonomia».
La Sedoanalgesia prevede la somministrazione di potenti farmaci analgesici (oppiacei) associati a sedativi. «Grazie a questa associazione di farmaci il paziente può essere sottoposto a procedure estremamente dolorose (ad esempio la riduzione di articolazioni lussate, i piccoli interventi chirurgici, la stessa CVE) senza percepire dolore e senza avere memoria, talvolta anche questa sgradevole, dei momenti antecedenti l’esecuzione della procedura stessa e ciò grazie al fatto che alcuni dei farmaci utilizzati danno amnesia retrograda».
Le procedura hanno comportato un investimento in formazione che in questo primo step ha coinvolto tre dirigenti medici: le dottoresse Federica Messineo, Rosa Perna e Stefania Montesano, ma assicura Michele Mitaritonno «è pronto il secondo step di formazione che coinvolgerà altri tre medici». (redazione@corrierecal.it)

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