di Pablo Petrasso
CATANZARO Esiste un «grave e potenziale pregiudizio» che mina alla radice l’avviso interno di selezione riservato ai dirigenti di ruolo della giunta regionale e pensato per garantirne la rotazione. E questo pregiudizio, dovuto all’iter seguito dalla burocrazia regionale per confezionare la procedura potrebbe provocare «una moltitudine di ricorsi e conseguenti richieste risarcitorie». La risposta di Ersilia Amatruda, responsabile regionale per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza, alla sollecitazione del sindacato Csa-Cisal arriva nel giro di poche ore. Ed è una bocciatura sonora per una procedura di centrale importanza per la vita amministrativa della Regione, finita nel mirino dell’Anac (l’Anticorruzione nazionale, ndr) proprio per sconti e anomalie sulla rotazione dei dirigenti. Ora che tutto sembrava pronto, però, due integrazioni all’avviso e l’anomalia rilevata dal sindacato (ve ne abbiamo parlato qui) rischiano di far saltare un sistema avviato per arrivare alla conclusione dell’iter entro la fine di settembre.
Amatruda – che ha scritto al governatore Oliverio, all’assessore al Personale Mariateresa Fragomeni, al dg delle Risorse umane Bruno Zito, all’Autorità nazionale anticorruzione e al sindacato Csa-Cisal – definisce «quanto mai fondati» i rilievi del sindacato e chiede di sospendere la procedura e ripartire daccapo. Per inciso, la scadenza delle domande è (meglio, sarebbe) prevista per venerdì 6 settembre.
«ERRORE GROSSOLANO, SI RISCHIA UNA MONTAGNA RICORSI» «È indiscutibile – scrive la dirigente – che i ripetuti interventi integrativi, ben due in cinque giorni (27 agosto e 2 settembre 2019), hanno avuto come scopo quello di rendere il modello di domanda (Allegato “A”) perfettamente corrispondente al bando, evitando cosi libere modificazioni».
Per la responsabile regionale anticorruzione «l’assenza in domanda di contenuti importanti, tanto da costituire fonte di inammissibilità, e, soprattutto, l’impossibilità di apportare al modello allegato autonome modifiche e/o postume integrazioni documentali, costituisce grave e potenziale pregiudizio, oltreché per i partecipanti che si vedrebbero loro malgrado esclusi da una legittima aspettativa, anche al buon andamento della Pubblica amministrazione che verrebbe inevitabilmente coinvolta in una moltitudine di ricorsi e conseguenti richieste risarcitorie».
Per come è costruita la domanda, il rischio di errori sarebbe «presente e reale» e «una manifestazione così importante, attesa da tempo, nonché invocata dall’Anac, non può essere inficiata da un errore così grossolano, peraltro, prontamente segnalato dal sindacato». Disamina durissima, al termine della quale Amatruda chiede a Oliverio «un’assunzione di responsabilità istituzionale da esprimere con la richiesta, a chi di competenza, di un ulteriore atto correttivo e contestuale sospensione dei termini concorsuali al fine di consentire la massima trasparenza che il caso in questione impone». (p.petrasso@corrierecal.it)
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