CATANZARO Luci accese fino a tardissima sera, alla Cittadella. È l’emblema della lunga giornata della sanità calabrese, che vive ore di estrema confusione, con la nomina del nuovo governo nazionale e di un nuovo ministro che apre tutt’altra prospettiva rispetto a pochi giorni fa e che comunque determina un dato politico significativo: con un vento che ha iniziato a soffiare in modo diverso e più “amico”, il governatore Mario Oliverio sta alzando la posta, con una prima interlocuzione con il nuovo ministro Roberto Speranza e con l’intenzione di «ridiscutere» tutto quello che è avvenuto in questi ultimi anni, dal “Decreto Calabria” a scendere “giù per li rami”. Un’intenzione che – riferiscono fonti della Regione – Oliverio avrebbe espresso anche in presenza del commissario Saverio Cotticelli, con il quale per quasi tre ore ha condiviso il pomeriggio di giovedì passando di riunione in riunione, da emergenza a emergenza, dal punto nascita dell’ospedale di Cetraro alla drammatica vertenza dei 250 precari dell’azienda ospedaliera di Catanzaro Pugliese Ciaccio, licenziati in tronco e disperati, una “bomba sociale e occupazionale” pronta a esplodere e a far saltare in aria i servizi se nelle prossime ore non viene trovata una soluzione (che al momento pare non esserci, in termini di stretto diritto).
Nei vertici che si sono succeduti all’ultimo piano della Cittadella, non ci sarebbe stato tempo e modo di parlare di un dato maturato negli ultimi giorni e che – dicono i “bene informati” delle cose della Cittadella – avrebbe indispettito la parte politica della Regione: il fatto che il commissario Cotticelli e il sub commissario Maria Crocco nei giorni scorsi avrebbero inviato a Roma una terna di nomi proposti come possibili commissari di alcune Asp “acefale” da mesi, individuati – ovviamente senza l’intesa con la Regione, come del resto avvenuto finora – nel milanese Armando Gozzini per l’azienda sanitaria provinciale di Crotone, nella palermitana Maria Grazia Furnari per l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e nell’altra siciliana (da Enna) Maria Ornella Monasteri per l’azienda provinciale di Vibo Valentia. A molti, nelle “alte sfere” della Cittadella, non sarebbe sfuggita l’irritualità della tempistica dell’invio della rosa di nomi al governo nazionale, tempistica giudicata nel migliore dei casi strana, nel peggiore dei casi irrispettosa e in generale sospetta, visto che la lista dei papabili manager di tre Asp sarebbe stata inviata nel momento in cui a Roma cambiava il colore politico del Consiglio dei ministri.
Negli incontri di ieri Oliverio non avrebbe fatto cenno di questa vicenda, che serve comunque ad alimentare ancora di più la confusione generale nella sanità calabrese, che viaggia verso un futuro incertissimo. Di certo c’è che, se sul piano politico per Oliverio la partita delle Regionali appare in salita se non impossibile, sul tema della sanità le novità romane danno un assist al governatore, che ieri – sempre secondo fonti della Regione – si sarebbe sentito con il neo ministro Speranza, al quale avrebbe già chiesto un incontro e avrebbe già elencato le emergenze calabresi: ai tavoli di ieri alla presenza di Cotticelli, il governatore avrebbe esplicitamente detto che «si è determinato un nuovo scenario nel governo nazionale e dentro questo nuovo scenario intendiamo ridiscutere tutta la vicenda della sanità calabrese, anzitutto il “Decreto Calabria, pretentendone modifiche sostanziali». Una volontà che potrebbe trovare positivo riscontro in Speranza per varie ragioni: il fallimento sostanziale della prima attuazione del “Decreto Calabria”, e poi il fatto che Leu, il partito di Speranza, al Parlamento ha votato contro il “Decreto Calabria” e che il nuovo ministro con Oliverio ha una certa consonanza politica, provenendo da una comune militanza bersaniana quando i bersaniani dettavano legge nel Pd. E sono tante le questioni che il governatore intenderà portare all’attenzione del nuovo ministro e del governo nazionale in tema di sanità: in primo luogo l’emergenza del personale, un’emergenza di cui una “spia” molto preoccupante è proprio la vertenza dei 250 precari dell’ospedale di Catanzaro licenziati e licenziandi al centro del tavolo di ieri, un tavolo non privo di momenti carichi di tensione e con una protesta destinata a trascinarsi nella notte. È, questa, poi, una vertenza che si aggiunge a mille altre sull’intero territorio calabrese.
La preoccupazione di Oliverio e non solo di Oliverio è legata, in prospettiva, a un tracollo dei servizi, da qui la proposta della Regione alla struttura commissariale, con riferimento ai precari dell’ospedale di Catanzaro, di individuare una soluzione “ponte” fino al 31 dicembre in modo poi da trovare una soluzione definitiva. Ma il tavolo si sarebbe aggiornato alla prossima settimana, considerando che – riferiscono fonti accreditate – il commissario Cotticelli e il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro lunedì saranno a Roma al ministero a esporre la problematica occupazionale e, in generale, l’emergenza sanità in Calabria. (ant. cant.)
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