La sanità è un tema complesso e in questi anni, pur non avendo potestà legislativa e organizzativa mi è toccato in qualità di consigliere regionale metterci la faccia mentre altri in passato ci “mettevano le mani”.
A inizio legislatura, insieme al collega Tallini, abbiamo dovuto occupare per più giorni passandoci anche una notte il dipartimento della Salute perché nel Pd litigavano su chi dovesse essere nominato commissario mentre i problemi restavano irrisolti.
In questi lunghi 5 anni, che sembrano non passare mai, a differenza di quel Pd che prometteva irresponsabilmente riaperture di nosocomi inefficienti in campagna elettorale, abbiamo dimostrato senso di responsabilità non speculando sulle difficoltà e anche tante disgrazie.
Ho sentito e visto in questi anni tanti “professori esperti” commentare e disquisire di sanità quasi fosse un tema da bar con ciascuno che offriva la propria articolata e a volte fantasiosa ricetta di riorganizzazione alla Merlino.
Da sempre, nella massima sede istituzionale calabrese, ho sostenuto che la sanità e il suo piano di riorganizzazione non può essere terreno di scontro e divisione.
Un Piano di riorganizzazione economica e sanitaria esiste da tempo e nella sua applicazione ha trovato resistenze e anche negligenze.
Vorrei ancora ricordare che i Piani di riorganizzazione sanitaria non sono visioni astratte ma muovono dall’indirizzo politico che affida sul piano organizzativo a tecnici ed esperti (amministrativi e sanitari) la gestione.
Ad oggi la situazione è la seguente.
Aziende sanitarie di fatto senza guida, un dipartimento regionale della salute sostanzialmente smembrato e i commissari alla sanità nella condizione di oggettiva impossibilità di operare: Pd e 5stelle agiscono allo stesso modo, senza una visione complessiva e senza obiettivi, lasciando la sanità calabrese allo sbando. In questa situazione, a nulla possono valere gli sforzi e le capacità dei commissari e dei pochi dirigenti nominati sinora, senza che sia loro fornito innanzitutto il personale competente e siano nominate le figure apicali più capaci per organizzare nel miglior modo possibile tutto il settore, nella sua interezza e complessità. A voler pensar male si potrebbe addirittura affermare che la carenza di strumenti, personale in primis, sia voluta e finalizzata ad addossare le carenze del sistema alle figure tecniche allontanando colpe e sospetti dalla politica.
Urge un’azione seria e responsabile da parte di Oliverio e dal Governo nazionale e ce l’aspettiamo a maggior ragione oggi che 5stelle e Pd governano insieme, non si può continuare a fingere di non vedere e non sapere, bisogna agire subito perché a nulla servirà un giorno nascondersi dietro le figure tecniche visto che la politica ha tutti gli strumenti per decidere e agire ora!
Urge non scaricare sul generale Cotticelli ma offrirgli qui e ora da parte del Governo Centrale e Regionale gli strumenti e le figure per poter operare.
*Consigliere regionale Fratelli d’Italia
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