di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha rigettato la richiesta di mitigare la misura cautelare in carcere nei confronti di Antonio e Giuseppe Prostamo, due fratelli accusati dell’omicidio di Francesco Vangeli, scomparso nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2018, a soli 25 anni. I due fratelli sono nipoti del boss Nazzareno Prostamo condannato all’ergastolo.
Le indagini – condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia e coordinate dalla Dda di Catanzaro – ricostruiscono i motivi abbietti per i quali, secondo l’accusa, avrebbe agito Antonio Prostamo il quale avrebbe voluto imporre la propria supremazia, tra le altre cose, anche nella contesa di una ragazza che piaceva a vittima e killer. Vangeli sarebbe stato attirato in un trappola, dopo essere stato convocato a casa dei Prostamo, tra il 9 e il 10 ottobre 2018, con la scusa di realizzare un tavolino in ferro battuto – visto che il giovane lavorava per l’azienda di famiglia che produce questi manufatti – e colpito nelle pertinenze dell’abitazione con un fucile per poi essere condotto incontro a una macabra fine: colpito da un colpo di fucile, chiuso in sacco nero e gettato nelle acque del fiume Mesima. In seguito i due fratelli avrebbero dato alle fiamme la Ford Fiesta del 25enne.
Per il Riesame Antonio e Giuseppe Prostamo devono restare in carcere. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
x
x