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Quando il Papa-Santo passò da Catanzaro

Presentato l’evento organizzato da Arcidiocesi e Comune per ricordare il 6 ottobre 1984. Verrà inaugurato l’altare restaurato da cui parlò San Giovanni Paolo II

Pubblicato il: 09/09/2019 – 17:29
Quando il Papa-Santo passò da Catanzaro

di Maria Rita Galati
CATANZARO Arrivarono da ogni angolo della regione. Arrivarono di buon mattino per guadagnare uno spazio nel campo sportivo del quartiere Sala, pur di sentire le parole di quell’amato Papa, pellegrino del mondo, di passaggio in Calabria. Un puntino bianco nell’orizzonte lontano di una marea di fedeli chiamati a condividere quel momento storico tra fede e devozione. Erano 800 anni che un “Vicario di Cristo” non si fermava nella punta della Penisola, per quel viaggio pastorale Giovanni Paolo II scelse Catanzaro.
Sono passati 35 anni ma il ricordo di quella giornata di ottobre del 1984 suscita ancora commozione e richiama il dovere di non dimenticare il passaggio del Papa che divenne Santo. L’evento che il prossimo 6 ottobre sarà ospitato a Catanzaro per celebrare il 35esimo anniversario della storica visita di Papa Wojtyla in Calabria e nel capoluogo di regione si intitola “San Giovanni Paolo II, Catanzaro 1984-2019”. Una serie di manifestazioni che culmineranno, in particolare, in una solenne celebrazione eucaristica dell’attuale arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, nel Parco della Biodiversità, davanti allo stesso altare, oggi restaurato, dal quale il 6 ottobre 1984 Papa Giovanni Paolo II celebrò messa a Catanzaro e, nell’edificio “ex Stac” in piazza Matteotti, in una mostra su quella giornata con foto, documenti, contributi audio e video e testimonianze dei protagonisti dell’epoca.
A presentare la manifestazione questa mattina sono stati i protagonisti diretti di questo progetto di recupero della memoria, determinati nella volontà di ricordare «una data che segnò un’epoca perché riportò un Pontefice nella nostra terra,800 anni dopo l’ultima volta». Rappresentati, quindi, al tavolo della presidenza nell’Aula Sancti Petri dell’Arcivescovado, per l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, il vicario del vescovo Monsignor Gregorio Montillo, il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Ivan Cardanone; Saverio Mirijello della cooperativa “Artemide”; Saverio Nisticò della “Desta Industrie” e Domenico Gareri di “Life Communication”, il maestro Eduardo Filippo, creatore dell’opera nel 1984 e il curatore della mostra, l’architetto Andrea Riccelli. Presenti anche Marcello Furriolo, sindaco pro tempore nel 1984, e il presidente della Camera di Commercio, Daniele Rossi.
Secondo Montillo, vicario generale dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, quella visita di Papa Giovanni Paolo II di 35 anni fa «ha lasciato tracce profonde, adesso con questo evento ci poniamo l’obiettivo di smuovere i cuori non solo dei catanzaresi ma di tutti i fedeli della diocesi. Ricordo il forte messaggio che il Papa ci consegnò, spronando la Calabria a guardare in avanti: dopo 35 anni ci chiediamo se l’abbiamo davvero fatto».
Per il vicesindaco Cardamone, questo progetto «nasce dal desiderio di tantissime persone di recuperare la memoria, e da una sinergia e una partecipazione entusiasmante di tanti soggetti istituzionali e non». Tra i momenti più significativi delle celebrazioni dei 35esimo anniversario della tappa catanzarese di Papa Wojtyla, il progetto che ha portato al completo restauro dell’altare sui cui il santo polacco celebrò messa allo stadio “Ceravolo”: il restauro dell’altare è stato eseguito dalla “Desta Industrie” e concordato con il maestro Eduardo Filippo, creatore dell’opera nel 1984. Tre, quindi, i momenti attraverso i quali si è snodato il progetto: il restauro dell’altare; la mostra nei locali dell’Ex Stac che racchiuderà foto, contributi video e oggetti sacri; e infine, tutto l’evento sarà oggetto di una trasmissione televisiva a cura di Life comunication che andrà in onda a livello nazionale su Padre Pio Tv e che verrà gratuitamente offerta alle televisioni locali. «Sono passati 35 anni, ma a me sembra sia passato un giorno. Sento ancora le mani del Pontefice che accarezzano il mio braccio. Gli occhi negli occhi, i nostri sguardi che si sono incrociati ed è come se il Papa guardasse oltre, dentro di me», l’emozione è palpabile nelle parole dell’artista che realizzò anche la medaglia realizzata per l’occasione con le figure di San Vitaliano, San Agazio, San Bruno e la Madonna di Porto, incoronata dal Papa da una parte e, dall’altra, lo stemma del Papa, del vescovo Cantisani e della Calabria con le date dell’evento.
A curare le fasi dell’intero progetto sono stati i giovani della cooperativa “Artemide”, che hanno portato avanti per mesi una scrupolosa attività di indagine e di ricerca di materiale e documenti datati 6 ottobre 1984, realizzando la digitalizzazione di oltre 2000 foto custodite dalla Curia e dal Comune di Catanzaro e producendo anche un evocativo e intenso video con le testimonianze, tra gli altri, dell’allora arcivescovo del capoluogo calabrese, monsignor Antonio Cantisani, e dell’allora sindaco, Marcello Furriolo: nella mostra che sarà inaugurata il 6 ottobre inoltre saranno, inoltre, esposte immagini e foto della giornata catanzarese di Papa Giovanni Paolo II, messe a disposizione da “Rtc” e dalla famiglia Soluri. L’architetto Andrea Riccelli, curatore della mostra “spiegare” , ha spiegato lo spirito dell’intervento: fare in modo che le immagini possano raccontare le sensazioni provate quel 6 ottobre del 1984 da una città intera, per cercare di riviverle, tutti insieme. (redazione@corrierecal.it)

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