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Sanità, Schael riparte dall'Abruzzo (e dal centrodestra)

L’ex sub commissario al Piano di rientro nominato al vertice dell’Asl Chieti-Lanciano-Vasto. In coincidenza con il suo arrivo la giunta regionale aumenta lo stipendio dei manager

Pubblicato il: 09/09/2019 – 21:49
Sanità, Schael riparte dall'Abruzzo (e dal centrodestra)

L’AQUILA Dopo le dimissioni (con contorno di presunti contrasti con il commissario Saverio Cotticelli e la ministra Giulia Grillo) da sub commissario alla Sanità calabrese, Thomas Schael riparte dall’Abruzzo. Il presidente della giunta regionale Marco Marsilio ha, infatti, adottato il decreto con il quale nomina Schael direttore generale della Asl Chieti-Lanciano-Vasto. Il tecnico di origini bolzanine ha già formalizzato l’accettazione dell’incarico, che gli consente di proseguire una lunga carriera ai vertici delle Aziende del servizio sanitario. Curiosamente, con la nomina in Abruzzo Schael completa l’arco delle quote politiche. Dopo la prima esperienza nell’Asp di Crotone, voluta dal governo guidato da Agazio Loiero (centrosinistra) e la nomina a sub commissario in Calabria in quota pentastellata, arriva la scelta di Marsilio, espressione di una maggioranza di centrodestra. In coincidenza con il suo arrivo, aumenta anche lo stipendio dei manager.
Nella seduta di giunta convocata per mercoledì, alle 16, a Palazzo Silone a L’Aquila verranno approvate le delibere di giunta regionale relative ai contratti per il direttori generali delle Asl di L’Aquila-Avezzano-Sulmona e Chieti-Lanciano-Vasto, rispettivamente il dottor Roberto Testa e il citato Schael. Nella seduta odierna di Giunta, su proposta del Presidente Marsilio, è stata adottata una delibera che adegua i compensi dei direttori generali delle Asl abruzzesi, ormai fermi da tempo.
La Regione Abruzzo, adeguando il compenso a 149mila euro annui lordi, pur continuando ad essere una delle più “sobrie” (solo la Calabria ha un’indennità leggermente inferiore, tutte le altre sono pari o superiori a tale importo), può da oggi collocarsi in una condizione di attrattività e di competitività almeno pari alle altre Regioni. L’attuale livello retributivo, inferiore di circa 40.000 euro alla media nazionale, rendeva la sanità abruzzese difficilmente “appetibile” per i manager, e non adeguare tale importo stava producendo come risultati la mortificazione e il declassamento della nostra Regione.

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