CATANZARO In un clima di particolare apprensione e anche di tensione, per l’evidente potenziale “esplosivo” che la vertenza si porta dietro, è stata convocata per le prossime ore, presso la Presidenza della Regione, una riunione per fare il punto sulla situazione dei precari dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, che hanno tenuto un nuovo sit-in per protestare contro il licenziamento, già notificato per alcuni di loro. Si tratta di lavoratori assunti a tempo determinato alcuni anni fa con una selezione pubblica, ma che adesso non sono più in servizio a causa di un vincolo di legge che non ammette ulteriori proroghe dei loro contratti. Il licenziamento, al momento, riguarda una ventina di precari dell’azienda ospedaliera di Catanzaro, ma la vertenza coinvolge complessivamente oltre 200 tra medici, infermieri e Oss. L’aspetto più preoccupante, oltre alla portata numerica della vertenza, riguarda poi le prevedibili ricadute sull’erogazione dei servizi da parte dell’hub regionale catanzarese di un licenziamento totale di queste figure, ipotesi che – in estrema e brutale sintesi – rischia di far collassare definitivamente il “Pugliese”: sui tavoli regionali infatti viaggiano relazioni drammatiche e allarmanti dei vari capi Dipartimento dell’ospedale di Catanzaro, da quali emerge a esempio che il pronto soccorso, già in tilt, sarebbe depotenziato della metà per quanto riguarda il personale, e che servizi come la “194”, la Pma, Neuroscienze, Chirurgia entrerebbero di fatto in un blocco pericolosissimo.
LA NUOVA PROTESTA DEI PRECARI Intanto, un gruppo di precari, sostenuti dal sindacato Usb, ha manifestato nel centro di Catanzaro, con cortei e cori davanti la prefettura: una loro delegazione è stata anche ricevuta dai funzionari della prefettura e, successivamente, dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che ha attivato i canali istituzionali contattando la struttura commissariale che guida la sanità calabrese e la Regione. Le interlocuzioni in atto hanno portato alla convocazione di una riunione, calendarizzata per domani alla Presidenza della Regione, con la presenza del delegato della Giunta per le politiche sanitarie, Franco Pacenza, il Dipartimento regionale Tutela della Salute, i vertici dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e le organizzazioni sindacali, mentre – riferiscono fonti della Regione – potrebbe non essere presnete la struttura commissariale rappresentata dal commissario Saverio Cottcelli e dalla sub commissario Maria Crocco. Del resto, la posizione della struttura commissariale sarebbe già abbastanza nota. «La legge dice che non si possono fare ulteriori proroghe, quindi non ci siederemo al tavolo perché la questione dipende dal livello governativo nazionale», avrebbe infatti ribadito la struttura commissariale ai suoi interlocutori anche oggi. Un “muro” granitico e imperforabile, di fatto, che avrebbe già innervosito le sigle sindacali, pronte a ricordare a Cotticelli un’intesa sottoscritta nei mesi scorai per una proroga per questi precari fino a fine anno, un “muro” che potrebbe accendere ancora di più gli animi, al punto che in molti domani potrebbero convogliare alla Cittadella per l’ennesimo disperato sit-in. Disperato perché, già nei giorni scorsi si sono tenute, sulla vertenza, varie riunioni tra la struttura commissariale e la Regione, finalizzate a trovare una soluzione che scongiuri i licenziamenti ed eviti effetti negativi sull’erogazione dei servizi all’ospedale di Catanzaro, ma queste riunioni finora hanno registrato un sostanziale nulla di fatto, con la struttura commissariale che ha evidenziato l’impossibilità di procedere alle proroghe dei contratti dei precari a causa dei limiti imposti dalla normativa nazionale.
OLIVERIO: «LICENZIAMENTI INACCETTABILI» Intanto, sulla vertenza dei precari dell’ospedale di Catanzaro, e in genere dei precari nella sanità, è tornato alla carica il governatore Mario Oliverio. «Non sono ammesse sottovalutazioni. Il licenziamento dei lavoratori precari all’interno del servizio sanitario calabrese provocherebbe un vero e proprio disastro sui già deboli servizi esistenti, ha sostenuto il presidente della Regione che poi ha ricordato: «Ho incontrato nei giorni scorsi una delegazione dei lavoratori dell’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro e dell’Annunziata di Cosenza. Nella stessa giornata ho scritto formalmente al commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario Saverio Cotticelli affinché assumesse tutte le iniziative possibili per evitare il licenziamento di operatori che hanno maturato anzianità di servizio addirittura fino a 5,6 anni. Successivamente – ha spiegato Oliverio – ho presieduto un incontro con il commissario, il sub commissario, il direttore generale del Dipartimento salute, il direttore reggente dell’Ao “Pugliese-Ciaccio” senza registrare alcun passo in avanti. I licenziamenti già attivati dall’1 settembre hanno provocato serie difficoltà sui servizi dell’ospedale Pugliese-Ciaccio dove sono previste nelle prossime settimane decine e decine di licenziamenti. Oggi ho preso visione delle relazioni dei singoli Dipartimenti che prospettano conseguenze disastrose sui servizi nel caso di licenziamento del personale precario. Tutti i dipartimenti a partire dall’emergenza urgenza dovrebbero procedere alla riduzione dei posti letto e delle prestazioni causando un ulteriore allungamento delle liste d’attesa e la conseguente fuga dei pazienti in altre regioni». Oliverio ha quindi aggiunto: «Solo pochi mesi fa si era concordato con le organizzazioni sindacali la proroga, oggetto anche di una specifica circolare dell’ufficio del commissario, di tutti i contratti a tempo determinato fino al prossimo 31 dicembre, al fine di consentire, prima di tutto, la garanzia dei servizi e contemporaneamente la predisposizione del fabbisogno di personale da sottoporre a valutazione dei ministeri affiancanti. Oggi questo percorso concordato si interrompe in maniera del tutto imprevedibile e si scaricano sui servizi e sui lavoratori condizioni inaccettabili. Ho già chiesto – concluso il presidente della Regione – al nuovo ministro della Salute un tavolo di confronto, che a partire dal superamento del “Decreto Calabria”, che affronti lo sblocco delle assunzioni e trovi gli strumenti legislativi per la stabilizzazione del precariato della sanità calabrese». (a.cant.)
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