CATANZARO Uno spiraglio per l’emergenza personale dell’ospedale di Catanzaro, ma non quello atteso dai precari. La sanità catanzarese vive un’altra giornata di “passione”, con una riunione alla Regione che produrrà tre esiti, importanti ma non risolutivi, per i lavoratori a tempo licenziati o in via di licenziamento: un’azione “comune” tra Regione e sindacati, la richiesta di un incontro urgente al nuovo ministro Roberto Speranza e un’ordinanza straordinaria a salvaguardia dei posti letto che il sindaco del capoluogo Sergio Abramo potrebbe varare a breve. Sono gli esiti che emergono da un comunicato dell’Ufficio stampa della Giunta regionale, che traccia il bilancio della riunione, convocata dal presidente della Regione Mario Oliverio, riunione alla quale hanno preso parte il delegato alle Politiche sanitarie Franco Pacenza, il dirigente generale del dipartimento Salute Antonio Belcastro, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, i segretari generali del comparto sanità regionale di Cgil, Cisl e Uil, Alessandra Baldari, Luciana Giordano, Elio Bartoletti e i rappresentanti Usb. Non c’è, come del resto preannunciato, il commissario ad acta Saverio, un’assenza che apre il là anche a una serie di congetture e di voci, che riferiscono di un incontro già avvenuto tra il commissario e il nuovo ministro: voci che resteranno appunto tali, senza alcuna conferma. Cotticelli, la cui posizione sull’impossibilità, a termini di legge, di dare ai precari ulteriori proroghe oltre quelle già accordate, non c’è ma la riunione alla Cittadella si fa lo stesso. Al termine – aggiunge la nota della Regione – «le parti hanno concordato di adottare un’azione comune riguardo alla grave emergenza generata dai licenziamenti in atto nelle aziende sanitarie calabresi. La Regione ha comunicato che il presidente Oliverio ha già sollecitato al nuovo ministro della Salute Roberto Speranza una riunione urgente sui problemi riguardanti il precariato e il fabbisogno di personale complessivo della sanità calabrese, con riferimento al personale idoneo da procedure concorsuali. Le organizzazioni sindacali – si legge ancora – hanno condiviso l’iniziativa della Regione e si sono già attivate con le rispettive strutture nazionali per un incontro unitario in sede di ministero che affronti le emergenze sanitarie calabresi». Nella nota, inoltre, si evidenzia che «alla luce del dossier prodotto dai direttori di dipartimento del presidio ospedaliero “Pugliese Ciaccio”, i quali in modo analitico hanno evidenziato le drammatiche conseguenze derivanti dal licenziamento del personale a tempo determinato, che si rifletterebbero sull’intero presidio ospedaliero, con riduzione di posti letto e di prestazioni dei servizi, a partire dall’emergenza-urgenza, il sindaco di Catanzaro Abramo si è riservato di valutare l’emanazione di un’ordinanza sindacale per motivi di emergenza sanitaria», ordinanza che sarebbe dovuta alla riduzione di posti letto conseguente ai licenziamenti. Il dirigente del dipartimento regionale Tutela della Salute, Antonio Belcastro, rende poi noto di aver già convocato per le prossime ore uno specifico incontro con le organizzazioni regionali per una interpretazione autentica dell’articolo 57 del contratto collettivo sui termini della durata delle attività a tempo determinato. Quanto ai sindacati, che hanno già coinvolto le confederazioni nazionali, le sigle sindacali puntano a sottoscrivere nelle prossime ore una interpretazione estensiva dell’articolo 57 suddetto per consentire la proroga dei contratti a tempo determinato oltre i 48 mesi massimi previsti. Per i precari, però, la strada resta in salita ripidissima, nonostante gli sforzi corali, mentre nel pomeriggio arriva un “pannicello caldo” a lenire l’emergenza personale del “Pugliese-Ciaccio”: l’autorizzazione da parte di Cotticelli al management dell’azienda ospedaliera a far scorrere le graduatorie degli idonei già esistenti e ad attingere per sei mesi – e non oltre sei mesi – da questo contingente in attesa della definizione dei fabbisogni complessivi da parte della Regione. A confermarlo sono fonti del Dipartimento regionale Tutela della Salute, e poi il dg facente funzioni del “Pugliese-Ciaccio” Antonio Mantella, per il quale, tuttavia, «sarebbe opportuno un emendamento al “Decreto Calabria” che ritoccasse le previsioni sulle stabilizzazioni per la nostra regione, perché per noi perdere comunque personale che ha maturato esperienza pluriennale è un problema in quanto si tratta di personale non facilmente sostituibile». (cant. a.)
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