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Catanzaro, Giovino torna ad “agitare” il Consiglio comunale

Discussione su una perimetrazione nell’ambito del “Piano casa” relativa all’area a forte vocazione turistica: emendamento della maggioranza alimenta la tensione, Abramo media e sbroglia l’impasse

Pubblicato il: 12/09/2019 – 21:40
Catanzaro,  Giovino  torna ad “agitare” il Consiglio comunale

CATANZARO L’urbanistica è storicamente una materia molto “sensibile” a Catanzaro, e non lo smentisce neppure la seduta del Consiglio comunale, la prima dopo la lunga, lunghissima pausa estiva della politica catanzarese e, soprattutto, la prima di un percorso che porterà dritto alle Regionali. Un solo punto all’ordine del giorno, all’apparenza tecnico ma in realtà dai risvolti politici significativi, perché intreccia l’area di Giovino, “perla” naturalistica sulla costa jonica, al centro da anni di un piano di sviluppo in chiave turistica e ambientale ma anche terminale di interessi e attenzioni speculativi e lottizzatori più o meno “ombrosi” e di sospetti che il “partito del mattone”, che a Catanzaro è sempre forte (e trasversale), contribuisce ad alimentare. E in Consiglio comunale tutto questo ha fatto capolino, accompagnando la pratica in discussione, in sintesi un adeguamento del “Piano casa” con la previsione della perimetrazione delle aree di Giovino e di Germaneto, rimaste fuori da una prima regolamentazione di oltre due anni fa e adesso recuperate con l’obiettivo di ridurre la discrezionalità sui cambi di destinazione di uso degli immobili, che sono poi l’anticamera della “cementificazione selvaggia”. A illustrarla è l’assessore comunale all’Urbanistica, Modestina Migliaccio, che ricorda le lacune del primo provvedimento del 2017 e assicura che con la nuova delibera si evitano l’eccesso di discrezionalità nella fase istruttoria, si evitano speculazioni e di garantisce trasparenza politica e amministrativa». Messa così, in realtà la delibera convince anche le opposizioni di centrosinistra, che infatti appaiono propense a votare il provvedimento anche se il gruppo “Cambiavento” di Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco lavora a un emendamento che rafforza la portata anti-cementificazione della perimetrazione attraverso un’ulteriore stretta alla possibilità di costruire nelle due aree, in particolare a Giovino. Sembra che tutto possa filare liscio ma di punto in bianco spunta anche un altro emendamento, della maggioranza, che invece apre qualche “smagliatura” nei vincoli edificatori aprendo, con riferimento sempre a Giovino, alla possibilità di cambi di destinazione d’uso turistico ricettivo. Dai banchi dell’opposizione avvertono “puzza di bruciato”: «La destinazione turistico ricettiva – dicono alcuni consiglieri del centrosinistra – in realtà può sottintendere la possibilità di costruire ville e seconde case e questo non ci sta bene, soprattutto perché prima di costruire, a Giovino come altrove, è giusto definire la pianificazione comunale con il futuro Piano strutturale». L’aula va in corto circuito e al solito, a metterci una pezza è il sindaco Sergio Abramo, che, diversamente dai precedenti Consigli comunali dai quali si dileguava perché stanco dello stantio dibattito politico, stavolta non lascia l’aula, e probabilmente fa bene, perché evita il degenerare della seduta. Dopo vari consulti con Fiorita e Bosco e con altri big delle opposizioni, Abramo chiama a raccolta la sua maggioranza e si chiude per una buona mezzoretta, dopo la quale si ripresenta con l’”asso nella manica” che consente di superare l’impasse, smorzare la tensione, far approvare il provvedimento e recepire le preoccupate osservazioni della minoranza: l’emendamento della maggioranza diventa un – innocuo, almeno per ora – atto di indirizzo nel quale si subordina la possibilità di una destinazione anche turistico ricettiva dell’area di Giovino alla sua pianificazione. A parte l’allontanamento, evidentemente polemico, dall’aula del consigliere di centrodestra Giuseppe Pisano, che si era speso per quell’emendamento, la linea Abramo passa, così come anche la perimetrazione, approvata con due sole astensioni. Non c’è altro, al fondo di una seduta che politicamente non ha detto molto, tra la “ruggine” del post estate e l’attesa per le Regionali, con Abramo “osservato speciale” sotto tanti punti di vista e i partiti a guardarsi attorno guardando in primo luogo a cosa succede a Roma. Il prossimo Consiglio comunale – c’è da giurarci – sarà sicuramente di tutt’altro tenore. (ant. cant.)

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