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No al Decreto sicurezza, social mai sopra le righe: (anche) così Orrico è entrata nel governo

La parlamentare cosentina M5S dal Talent Garden al posto di sottosegretario in due anni. Il “no” ai porti chiusi e le critiche a Salvini

Pubblicato il: 13/09/2019 – 12:35
No al Decreto sicurezza, social mai sopra le righe: (anche) così Orrico è entrata nel governo

di Pablo Petrasso
COSENZA Quando ha saputo che sarebbe (inaspettatamente, almeno per lei) diventata sottosegretario alla Cultura, Anna Laura Orrico (ne abbiamo dato notizia qui) stava per partecipare a un incontro con un comitato di cittadini a Montalto Uffugo. Una delle iniziative portate avanti negli ultimi due anni; da quando, cioè, da imprenditrice nel campo dell’innovazione ha accettato la sfida che il Movimento Cinquestelle le ha proposto. Da fondatrice del Talent Garden di Cosenza a deputato (con un consenso straripante, come è stato per altri parlamentari grillini). Da deputato a sottosegretario del governo Conte 2, unica calabrese e – forse – unico nome mai tirato fuori nei giorni di febbrili trattative tra Pd e M5S. Eppure il suo profilo era tra i più adatti al passaggio dal gialloverde al giallorosso (rosa). E per raccontarlo si può partire da una battuta scambiata con il pubblico al Cleto festival dello scorso anno. «Governare con Salvini non è una passeggiata, io ovviamente sono d’accordo con l’apertura dei porti. Ma sono in una maggioranza e ci sono varie correnti», disse Orrico. E sono parole che danno il senso della discontinuità su quello che resterà un nodo politico tutto da sbrogliare anche per il nuovo esecutivo.
Parole accompagnate dal comportamento in aula: Anna Laura Orrico è stata una dei 17 parlamentari M5S a non votare il Decreto Sicurezza bis.
Al di là delle valutazioni sui porti aperti, gli sherpa della nuova alleanza hanno premiato curriculum e impegno sul territorio (le iniziative a tutela della Biblioteca civica e i progetti per i borghi).
E, soprattutto, una comunicazione – sia social che “ufficiale” – mai sopra le righe. È stato uno degli step determinanti prima della nomina. Fonti dem confermano che, nelle ultime ore, una “task force” del Pd ha passato al setaccio i profili di tutti i papabili sottosegretari e viceministri. Quello di Orrico – dalla quale non sono mai arrivate tirate ideologiche alla “parliamo di Bibbiano”, tanto per intenderci – è apparso in linea con l’idea di fondo, quella di smorzare i contrasti tra i nuovi alleati, già sufficientemente alimentati dalle recenti uscite dei vertici del Movimento (Di Maio per tutti). Una volta passato il vaglio di Facebook – quanto è cambiata la politica – la strada per la nomina si è spalancata. (p.petrasso@corrierecal.it)

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