ROMA Il dirigente dell’ufficio di Coordinamento Interdistrettuali per i Sistemi Informativi Automatizzati (Cisia) di Napoli, Giovanni Malesci, ha inaugurato il presidio reggino che sovraintende allo stato di informatizzazione degli uffici giudiziari del distretto di Reggio Calabria che, da oggi, sarà ospitato all’interno di un immobile confiscato alla ‘ndrangheta ed assegnato alla Corte di Appello di Reggio Calabria.
«È la prima volta che un bene confiscato alle mafie diventa sede di un ufficio informatico – ha dichiarato il Presidente della Corte di Appello, Luciano De Gerardis – e per questo ringrazio il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria e le direzioni generali che hanno consentito che questa iniziativa si concretizzasse. Oltre alla forte simbologia che questo caso evoca, a regime registreremo un risparmio economico di circa 75 mila euro all’anno», conclude la nota del ministero della Giustizia.
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