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‘Ndrangheta, confiscati beni per oltre un milione a Rosarno

Il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria esegue un’ordinanza a carico di Giovanni Battista Cacciola, coinvolto nell’operazione “Mauser”: il provvedimento riguarda anche un bar e un…

Pubblicato il: 19/09/2019 – 8:32
‘Ndrangheta, confiscati beni per oltre un milione a Rosarno

I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di confisca di beni immobili, imprese e prodotti finanziari, per un valore complessivo di circa 1,1 milioni, riconducibili al patrimonio di Giovanni Battista Cacciola, 55enne rosarnese, pluripregiudicato, attualmente detenuto in carcere. Cacciola, secondo gli investigatori, è stato condannato per porto e detenzione di armi, ricettazione, associazione a delinquere, associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, sequestro di persona e riduzione in schiavitù. La confisca trae origine dall’operazione “Mauser”, formulata all’esito di una più ampia indagine denominata “Scacco Matto”, che ha messo in luce l’esistenza di un sodalizio criminale rosarnese, dedito alla commercializzazione di sostanze stupefacenti con ramificazione anche nel nord Europa. Le risultanze prodotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri di Reggio Calabria e sul quale il provvedimento si fonda, derivano dalla condanna in primo grado a 18 anni di reclusione, poi ridotta a 16 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, pena confermata in Cassazione nel 2019. Inoltre, Cacciola – riferiscono i militari dell’Arma – nel luglio 2018 è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione denominata “Ares”, nella quale viene accusato di aver fatto parte di un’associazione di stampo mafioso all’interno della cosca “Cacciola”, inizialmente unitaria e successivamente disarticolata in due contrapposizioni. Nella circostanza sono stati confiscati un’azienda agricola e un bar entrambi ricadenti nel territorio di Rosarno, quattro immobili di cui uno a Rosarno e tre a Candidoni, alcuni terreni oggetto di sovvenzione comunitaria nell’ambito della “Pac” (“Politica Agricola Comune”), quattro rapporti bancari, alcuni prodotti finanziari, per un valore complessivo di un milione e centomila euro circa.

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