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Tennis Club di Rende, finisce la vicenda giudiziaria: i lavori possono cominciare

Il precedente concessionario, dopo uno sgombero coatto, aveva avviato il contenzioso dinnanzi al tribunale amministrativo.

Pubblicato il: 20/09/2019 – 17:07
Tennis Club di Rende, finisce la vicenda giudiziaria: i lavori possono cominciare

RENDE Il Consiglio di Stato, in contraddittorio tra le parti, ha accolto la richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza pronunciata dal tribunale amministrativo della Calabria che alla fine del mese di luglio aveva annullato la procedura bandita dal comune di Rende, per l’affidamento attraverso un project financing, della progettazione definitiva ed esecutiva della riqualificazione e gestione dell’impianto sportivo a Commenda di Rende. Il Consiglio di Stato, ha confermato il decreto già disposto lo scorso 12 agosto (qui la notizia https://www.corrieredellacalabria.it/cronaca/item/198008-impianti-sportivi-a-commenda-di-rende-il-consiglio-di-stato-accoglie-le-richieste-del-comune/) ribadendo che:« Come già ritenuto in sede di definizione della fase cautelare, non si palesa, in via di principio, irragionevole, anche in considerazione della discrezionalità di cui gode la stazione appaltante, la fissazione da parte del comune di un minimum in termini di requisiti economico patrimoniali in relazione a un’iniziativa di finanza di progetto». Viene così confermata per la terza volta, sempre in via cautelare, la legittimità di tutti gli atti posti in essere dal Comune di Rende, difeso dagli avvocati Valerio Zicaro e Paolo Florio, per avviare il progetto di riqualificazione degli impianti sportivi che potrebbero diventare un punto di riferimento per gli amanti del tennis, e non solo, tenuto conto delle potenzialità e dimensioni della struttura, immersa in uno spazio verde, al centro della città di Rende, di oltre 33.000 metri quadrati. 
Con l’accoglimento dell’ordinanza il comune di Rende, infatti, potrà procedere da subito a riattivare l’iter del bando, con la consegna dell’area all’aggiudicatario e l’avvio dei lavori, che da oltre un anno sono bloccati e ritardati dal contenzioso amministrativo avviato dal precedente concessionario sgomberato coattivamente dall’area.

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