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Crotone, esposto reperto archeologico trovato nel tempio di Hera Lacinia

Si tratta di una testa di cavallo risalente al V secolo a.C. che ora si può ammirare nel Museo archeologico di Capocolonna

Pubblicato il: 21/09/2019 – 19:52
Crotone, esposto reperto archeologico trovato nel tempio di Hera Lacinia

CROTONE È stato esposto nel Museo archeologico di Capocolonna, a Crotone, un reperto trovato all’interno del tempio di Hera Lacinia. Si tratta di una scultura marmorea raffigurante una testa di cavallo che faceva parte di un gruppo scultoreo che adornava, nel V secolo a.C., il frontone del tempio di Hera Lacinia (foto Ansa). Il reperto ha una storia particolare: una prima parte, il muso, venne trovata dall’archeologo Paolo Orsi nel 1910. Soltanto nel 2013, nel corso di una campagna scavi della Soprintendenza archeologica condotta dall’archeologo Alfredo Ruga, sono stati trovati la testa e il collo. Dopo il restauro, avvenuto nel 2014, e una serie di studi, che hanno stabilito la provenienza e l’utilizzo della statua nel tempio, oggi, nell’ambito delle giornate Giornate europee del patrimonio culturale, la scultura è stata esposta nelle vetrine del museo di Capocolonna, dove resterà in modo permanente.
La statua è stata scolpita su marmo pario (pietra particolarmente pregiata) che proviene dalle isole Cicladi. La realizzazione risale al periodo classico della prima metà del V secolo a.C. «La statua – ha detto il direttore del Polo museale di Crotone, Gregorio Aversa – faceva parte di un gruppo scultoreo che adornava il frontone del tempio di Hera Lacinia sul lato occidentale. Doveva trattarsi di una statua a grandezza naturale ed intera di un cavallo: a confermarlo il ritrovamento – sempre nel 2013 – di una parte della gamba e degli zoccoli». Alfredo Ruga, nel corso della presentazione, ha ricostruito le fasi del ritrovamento riferendo la scultura era stata utilizzata nel tempio prima che, nel ‘700, gli spagnoli smantellassero il santuario magno-greco, depredandolo di statue e pietre, per edificare le mura della città allo scopo di difendersi dalle invasioni turche.

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