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Regionali: il M5S pronto a scegliere i papabili, ma con il Pd è gelo

Stasera il vertice tra tutti i parlamentari. Che approveranno un elenco da sottoporre a Di Maio. Callipo in pole. Spunta il nome di Laghi. Tansi out. Ma l’alleanza con i dem continua a non convincere

Pubblicato il: 24/09/2019 – 13:38
Regionali: il M5S pronto a scegliere i papabili, ma con il Pd è gelo

di Pietro Bellantoni
ROMA
Tentennar non è più possibile. E allora anche il M5S entra (finalmente) nella zona calda delle Regionali.
È stato convocato per questa sera, nel Palazzo dei gruppi della Camera, un vertice aperto a tutti i 18 parlamentari calabresi del Movimento. Una riunione informale, riferiscono fonti qualificate, per fare il punto sulle prossime elezioni, «stringere i tempi» e «trovare una strada condivisa per il candidato presidente».
Per i pentastellati è il primo giorno della verità, quello in cui si sonderanno le varie posizioni in campo e si registreranno le preferenze rispetto ai possibili candidati alla carica di governatore. Scopo del vertice dovrebbe essere proprio l’approvazione di una rosa di nomi da sottoporre infine all’attenzione del capo politico, Luigi Di Maio.
L’elenco, riferisce un deputato, dovrebbe contenere «4-5 nomi», non di più.
L’ELENCO I parlamentari grillini intendono mantenere il massimo riserbo sui profili che finiranno nella lista. Ma qualche indiscrezione se la lasciano scappare. Non mancano le sorprese. Nell’elenco dovrebbe infatti figurare anche Ferdinando Laghi, presidente dell’associazione nazionale Isde (Associazione medici per l’ambiente). Ancora molte le incertezze, invece, attorno alla deputata Dalila Nesci, che ha già annunciato la sua intenzione di rappresentare il Movimento alle prossime Regionali.
Nella lista ci sarà, ovviamente, Pippo Callipo, le cui quotazioni sono date in continua ascesa. Il “re del tonno” avrebbe dalla sua il favore di buona parte della delegazione calabrese, convinta che l’imprenditore (già candidato alla presidenza della Regione nel 2010) sia l’uomo giusto da cui far partire un nuovo progetto civico per la Calabria.
Callipo, da parte sua, negli ultimi giorni, dopo il niet iniziale, avrebbe dato segnali di apertura e disponibilità.
Dai papabili dovrebbe invece essere escluso Carlo Tansi. L’ex capo della Prociv calabrese, la cui candidatura è già stata ufficializzata, non farà parte della rosa dei nomi che sarà presentata a Di Maio, malgrado avesse auspicato un’alleanza con i 5 stelle. Il perché di questa decisione è ancora top secret, ma pare che il profilo del geologo non abbia convinto fino in fondo i parlamentari che si stanno occupando del dossier.
L’ALLEANZA È dunque probabile che, a partire da domani, il M5S intensificherà il lavoro per arrivare a una candidatura il più possibile condivisa. L’ultima parola spetterà a Di Maio. Il ministro degli Esteri, tra l’altro, sta seguendo personalmente le trattative per le alleanze alle prossime Regionali. Con Zingaretti ha già raggiunto l’accordo (ratificato dagli iscritti su Rousseau) per l’Umbria; e ora l’obiettivo è quello di replicarlo in tutte le altre realtà chiamate al voto.
Il Pd calabrese ci spera, eccome. Ieri, a margine della Direzione del partito – in cui il segretario ha ribadito le ragioni dell’unità e invocato la cancellazione delle correnti –, una composita delegazione regionale (Battaglia, Guccione, Iacucci, Irto, Bevacqua, Censore, Nicodemo Oliverio) si è incontrata con il commissario Graziano per fare il punto della situazione. I dem hanno sostenuto, di nuovo, la necessità di riproporre un’alleanza giallorossa anche in Calabria e si sono detti totalmente favorevoli a cedere il candidato presidente al M5S, nel rispetto dell’accordo generale che vede l’Emilia assegnata al Pd (Bonaccini), con l’Umbria (Bianconi) e la Calabria (Callipo?) appannaggio dei 5 stelle.
5 STELLE CONTRARI Tutti d’accordo, dunque? Mica tanto. Perché la quasi totalità dei portavoce calabresi del Movimento continua a essere contraria all’intesa. «A Di Maio chiederemo di non utilizzare lo stesso schema adottato per l’Umbria», ammette un parlamentare.
La delegazione nutre ancora «grosse riserve» rispetto al Pd regionale e sembra essere orientata verso il più classico degli isolamenti elettorali, ma stavolta aperto alle esperienze civiche. Del resto, è quanto stabilito dall’ultima riforma dello Statuto, alla quale i grillini calabresi intendono attenersi. «Ci sono delle regole e dobbiamo rispettarle. Se, a due mesi dalla riforma, intraprendiamo un percorso diverso, rischiamo di perdere credibilità», spiega ancora uno dei parlamentari più ostili all’accordo con il Pd.
«In Calabria – dice un altro deputato – bisogna seguire la strada già tracciata. In Umbria stanno facendo un grande lavoro sulle liste, nelle quali non ci saranno persone coinvolte negli scandali della sanità. Qui non si sta facendo niente di tutto questo, e noi non possiamo presentarci alle elezioni con quelli a cui ci siamo opposti fino a ora».
Che farà Di Maio? Ascolterà la “base”, i suoi eletti, o terrà fede al patto con Zingaretti? Certo è che, qualora dovesse prevalere la seconda ipotesi, l’accordo dovrà comunque essere sottoposto al voto degli iscritti. E, in caso di un ulteriore sì, i parlamentari dovrebbero accettare l’alleanza con il Pd e marciare uniti verso il voto. Magari con Callipo come trait d’union. (p.bellantoni@corrierecal.it)

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