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Sanità, il Tavolo Adduce non fa sconti: è sempre emergenza Calabria

Le conclusioni della verifica dello scorso 1 agosto: male i livelli essenziali di assistenza e solita “gravità della situazione economica e patrimoniale del Servizio sanitario regionale”, con negat…

Pubblicato il: 24/09/2019 – 20:38
Sanità, il Tavolo Adduce non fa sconti: è sempre emergenza Calabria

ROMA La solita «gravità della situazione economica e patrimoniale del Servizio sanitario regionale», e il solito «mancato raggiungimento della soglia di adempienza» dei Livelli essenziali di assistenza, con il «persistere di criticità in particolare per quanto concerne gli screening oncologici, le coperture vaccinali, l’offerta territoriale». Per la sanità calabrese resta sempre negativa la “fotografia” del Tavolo Adduce, il tavolo di monitoraggio interministeriale sull’attuazione del Piano di rientro del debito sanitaria. E resta negativa anche all’esito della verifica (già anticipata nelle grandi linee dal Corriere della Calabria) dello scorso 1 agosto, come evidenzia il verbale steso congiuntamente dal tavolo con il Comitato Lea. Una novantina di pagine zeppe di criticità, di bacchettate alla struttura commissariale e alla Regione e di raccomandazioni. In primo luogo – si legge nel documento – «sulla base dell’istruttoria condotta», Tavolo e Comitato «rilevano l’urgenza di dare piena attuazione al decreto legge numero 35/2019 (il Decreto Calabria, ndr)», e in questo senso «invitano il commissario a procedere celermente all’individuazione dei commissari straordinari e ad avviare l’iter previsto per la loro nomina».
IL DISAVANZO SEMPRE MILIONARIO Nella riunione dell’1 agosto ovviamente sotto i riflettori i conti della sanità calabrese, conti storicamente disastrati e tali, sostanzialmente, restano in quest’ultima sede. «La Regione Calabria a conto consuntivo 2018 – scrivono Tavolo e Comitato nel verbale – presenta un disavanzo di 213,285 milioni di euro che è pari al 6,4% del finanziamento ordinario incrementato delle maggiori entrate proprie rispetto a quelle cristallizzate e inglobate nel livello di finanziamento. Dopo il conferimento delle coperture, per 107,304 milioni di euro, derivanti dal gettito delle aliquote fiscali massimizzate, pari a 98,746 milioni di euro, e dal conferimento di 8,558 milioni di euro quale ‘quota sociale’ delle prestazioni socio-sanitarie presente sul bilancio regionale 2019, il risultato di gestione del conto consuntivo 2018 evidenzia un disavanzo di 105,981 milioni di euro. Si ricorda che in occasione della riunione del 4 aprile 2019, in considerazione del disavanzo non coperto, per la Regione Calabria si sono realizzate, con riferimento al risultato di gestione dell’anno 2018, le condizioni per l’applicazione degli automatismi fiscali previsti dalla legislazione vigente, vale a dire l’ulteriore incremento del le aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef per l’anno d’imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti, oltre che le altre sanzioni previste dalla legislazione vigente». Si evidenzia, poi, nel verbale, che al 31 dicembre 2018 «sono presenti circa 152 milioni di euro sulla Gsa (Gestione sanitaria accentrata) non trasferiti alle aziende né utilizzati per il pagamento dei fornitori della GSA o per trasferimenti. Si chiedono aggiornamenti su tali trasferimenti. Gli uffici regionali di supporto alla struttura commissariale hanno dichiarato di aver trasferito alle aziende del Ssr, nel primo semestre 2019, risorse del Fondo sanitario regionale vincolate per 74 milioni di euro circa. Tavolo e Comitato – è ancora riportato nel verbale – rilevano ancora una alta dimensione di risorse presenti sulla Gsa al 31 dicembre 2018 e non trasferite alle aziende».
I RITARDI NEI PAGAMENTI L’elenco delle criticità che Tavolo tecnico e Comitato Lea mettono nero su bianco prosegue inesorabile, visto che – ancora dal verbale – emerge «la gravità dello stato dei pagamenti delle aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria», da qui il richiamo al mandato commissariale, e l’invito alla struttura commissariale a «implementare l’utilizzo della piattaforma dei crediti commerciali (Pcc), in special modo su taluni enti del Ssr per i quali i pagamenti effettuati in rapporto all’importo dovuto risultano ancora troppo bassi, anche con riferimento all’attività di allineamento delle informazioni riguardanti lo stock di debito residuo scaduto al 31 dicembre 2018, rilevato dalle proprie scritture contabili, con quello registrato in piattaforma».
LO STATO PATRIMONIALE Con riferimento a questa voce per il 2018, Tavolo tecnico e Comitato Lea rilevano «l’alta dimensione dei crediti verso regione per i quali si resta tuttora in attesa del richiesto piano dei trasferimenti dal bilancio regionale al Ssr; l’alta dimensione delle disponibilità liquide e l’ingente ammontare di risorse pignorate; i fondi di dotazione negativi di due aziende sanitarie per i quali sono necessari gli approfondimenti della struttura commissariale e gli interventi per i relativi azzeramenti; il permanere di un’alta esposizione debitoria verso i fornitori; l’alta dimensione dei debiti verso istituto tesoriere, la prima in Italia in termini assoluti e percentuali». Tavolo e Comitato – prosegue impietoso il verbale – evidenziano ancora una volta «la gravità della situazione economico-patrimoniale del Servizio sanitario regionale della Regione Calabria». L’1 agosto inoltre viene cristallizzato che «l’Advisor ha fornito una stima ponderata del risultato di gestione 2019 e risulterebbe, prima delle coperture, un disavanzo valutabile in -143 milioni di euro. Tavolo e Comitato richiamano l’attenzione della struttura commissariale in considerazione del fatto che sembrerebbe profilarsi anche per il 2019 un disavanzo non coerente con le coperture preordinate dal Piano di rientro (pari a circa 100 milioni di euro). Se tale proiezione dovesse confermarsi, si presenterebbero, ai sensi della legislazione vigente, le condizioni per l’attivazione nel 2020 delle misure sanzionatorie previste, ovvero l’ulteriore aumento delle aliquote fiscali dello 0,15% e dello 0,30% rispettivamente di Irap e addizionale regionale all’Irpef oltre che il blocco dei trasferimenti non obbligatori del bilancio regionale fino all’anno successivo a quello di verifica”. Tavolo e Comitato – si rimarca nel verbale – “rilevano la gravità della situazione in essere e invitano la struttura commissariale a monitorare la spesa delle aziende sanitarie per l’anno 2019 e ad attuare gli interventi necessari al contenimento del disavanzo che si sta prospettando».
LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA A RISCHIO Relativamente al monitoraggio dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, nel verbale congiunto si rimarca che «il punteggio provvisorio dell’adempimento e) Griglia Lea, conferma nel 2018 il mancato raggiungimento della soglia di adempienza. Si rileva il persistere di criticità, in particolare per quanto concerne gli screening oncologici; le coperture vaccinali; l’offerta territoriale (Adi, assistenza residenziale per anziani, assistenza residenziale e semiresidenziale per disabili); la percentuale di pazienti ultra-65 con frattura del collo di femore operati entro 2 giorni; la percentuale di tagli cesarei anche se in miglioramento». Relativamente allo stato di attuazione dei Programmi Operativi 2016-2018 Tavolo e Comitato quanto a sanità veterinaria e sicurezza alimentare «raccomandano che venga garantito uno stretto raccordo e coordinamento della task force con il territorio, nonché tra la task force, il vertice regionale e la struttura commissariale, in modo da garantire un rinnovato coordinamento attivo di tutte le attività connesse», inoltre «sollecitano la struttura commissariale a trasmettere una relazione di aggiornamento con le attività poste in essere ai fini della implementazione della rete ospedaliera, rete di emergenza urgenza e reti tempo-dipendenti; sollecitano l’assunzione delle opportune determinazioni commissariali riguardo ai Punti Nascita (Pn) sub-standard; sollecitano aggiornamenti in merito alla rete laboratoristica sia pubblica che privata; restano in attesa della trasmissione, in preventiva valutazione, del nuovo atto di programmazione della rete territoriale, unitamente alla revisione delle tariffe e alla revisione dei manuali di accreditamento». In materia di accreditamento, poi, Tavolo e Comitato Lea «restano in attesa della revisione del decreto commissariale di istituzione dell’Organismo tecnicamente accreditante (Ota) secondo le indicazioni dei tavoli e restano in attesa di aggiornamenti riguardo alle proposte di modifica delle leggi regionali in materia», mentre con riferimento ai rapporti con gli erogatori privati «restano in attesa di chiarimenti riguardo a quanto osservato in materia nel presente verbale, nonché riguardo ai singoli provvedimenti trasmessi».
LE CONCLUSIONI DELLA VERIFICA Tavolo e Comitato Lea così concludono il verbale della riunione dell’1 agosto: «Restano in attesa della bozza di Programma Operativo 2019-2021 per il relativo esame. Ricordano che è trascorsa già la prima metà del primo anno del triennio di riferimento del Programma Operativo 2019-2021. Invitano la struttura commissariale ad agire con tempestività e incisività». In merito alla verifica degli adempimenti, infine, si specifica che «permangono le criticità sugli adempimenti 2015, 2016 e 2017. La verifica adempimenti è in corso, tuttavia non risulterebbe pervenuta la gran parte della documentazione per condurre l’istruttoria. Richiamano ancora una volta la struttura commissariale al rispetto della tempistica relativa alle verifiche degli adempimenti regionali, al fine di non ritardare l’accesso alle quote premiali del finanziamento condizionate alla positiva verifica degli stessi». (antcant)

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