di Antonio Cantisani
CATANZARO Il commissario Saverio Cotticelli corre ai ripari per sanare uno dei più gravi vulnus creati dal “Decreto Calabria”: l’assenza di guide manageriali sicure e stabili nelle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria. Con un decreto, il numero 132, varato oggi, sottoscritto anche dal sub commissario Maria Crocco, infatti, Cotticelli ha approvato «l’avviso pubblico per l’acquisizione di disponibilità per la nomina dei commissari straordinari» ai sensi dell’articolo 3 del “Decreto Calabria”, oggi legge 60 del 2019. L’avviso pubblico riguarda, in particolare, i 5 enti del Servizio sanitario regionale ancora privi dei commissari straordinari o per le mancate nomine da parte del governo nazionale o per le rinunce di coloro che erano stati designati su indicazione della struttura commissariale, che sul punto non aveva ottenuto l’intesa della Regione: l’avviso, dunque, non riguarda l’azienda ospedaliera di Cosenza e l’Asp di Crotone (che al momento hanno un managament, anche se la situazione è ritenuta piuttosto confusa all’azienda pitagorica) e non riguarda ovviamente le due Asp sciolte per inquinamento ‘ndranghetista negli ultimi sei mesi, quelle di Reggio e di Catanzaro, affidate a una commissione straordinaria. In sintesi, Cotticelli prova a coprire il vuoto gestionale e manageriale che si sta riscontrando, con conseguenti perniciosi effetti sulla qualità dei servizi, nelle Asp di Cosenza e Vibo Valentia, e nelle aziende ospedaliere “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, “Gom” Reggio Calabria e nell’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro. Nel decreto commissariale si evidenzia, senza mezzi termini, che «sono state riscontrate difficoltà ad individuare soggetti in possesso dei requisiti di legge disposti ad accettare l’incarico di commissario straordinario di cui all’articolo 3 del citato decreto-legge e che un’altra azienda sanitaria provinciale (quella di Catanzaro), oltre a quella di Reggio Calabria, nelle more dell’insediamento del commissario straordinario è stata sciolta per infiltrazioni mafiose»: da qui – è la motivazione che spinge la struttura commissariale a intervenire – il fatto che «è necessario, al fine di conferire gli incarichi di commissario straordinario presso gli enti del servizio sanitario della Regione Calabria, ancora privi di detta figura, di indire con urgenza un avviso pubblico per acquisire la preventiva disponibilità ad accettare gli incarichi». Per i quali – si specifica ancora nel decreto di Cotticelli – «possono essere selezionati anche soggetti non presenti nell’ambito dell’elenco nazionale» dei manager in sanità, «anche in quiescenza, purché in possesso di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale». (redazione@corrierecal.it)
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