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Indagine su ex capo Anticorruzione, la Regione vuole essere parte civile

L’ente chiede di costituirsi nel procedimento che coinvolge Rizzo e l’imprenditrice Miceli. Decisione rinviata al 27 novembre

Pubblicato il: 26/09/2019 – 11:54
Indagine su ex capo Anticorruzione, la Regione vuole essere parte civile

CATANZARO La Regione Calabria chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento che vede indagati Maria Gabriella Rizzo, 59 anni, ex responsabile anticorruzione della Regione, l’imprenditrice Laura Miceli, 68 anni, di Spilinga, Antonio Tolomeo, 40 anni, di Catanzaro, componente la commissione incaricata alla vigilanza in relazione al “Finanziamento di Piani di investimenti produttivi” e Deborah Valente, 50 anni, cosentina di nascita, ma residente a Tropea. Nell’inchiesta è finita anche la società “Baia d’Ercole” con sede a Ricadi, di proprietà di Laura Miceli.
Il gup Paola Ciriaco, in sede di udienza preliminare, ha rinviato ogni decisione – compresa quella di ammettere come parte civile la Regione – al prossimo 27 novembre. Il giudice ha infatti accolto un’eccezione di nullità per mancata notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sollevata dall’avvocato Francesco Gambardella, difensore della Rizzo.
A questo punto gli atti torneranno in Procura e si dovrà procedere a una nuova notifica presso lo studio dell’avvocato Gambardella ove è domiciliata l’imputata. I procedimenti saranno presumibilmente riuniti il prossimo 27 novembre, udienza durante la quale le parti si esprimeranno sulla scelta dei riti.
L’INDAGINE Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, sotto il coordinamento della Procura, portarono nel 2018 all’emissione di ordinanze di custodia agli arresti domiciliari nei confronti di Rizzo e Miceli, imputate entrambe per corruzione e falsità ideologica. Secondo l’accusa, la dirigente regionale avrebbe comunicato all’imprenditrice informazioni non ancora divulgate riferite a bandi non pubblicati, fornendo, tra l’altro anche consulenze. La Rizzo, anche in incontri informali appositamente organizzati, avrebbe quindi prospettato alla Miceli l’evoluzione delle istruttorie di pubblicazione ed i contenuti di bandi regionali finanziati da fondi comunitari destinati al supporto del settore turistico-alberghiero. In cambio avrebbe beneficiato di soggiorni vacanze e regali. (ale. tru.)

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