Ultimo aggiornamento alle 20:45
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Alluvione nel Lametino, un anno dopo il torrente Turrina fa ancora paura

Detriti e vegetazione invadono ancora il letto del corso d’acqua. Crescono i timori per una nuova esondazione. Gli imprenditori lanciano l’allarme: «Le piogge creeranno altri danni» – VIDEO

Pubblicato il: 27/09/2019 – 7:34
Alluvione nel Lametino, un anno dopo il torrente Turrina fa ancora paura

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME È passato circa un anno dall’alluvione che ha colpito il Lametino (compresi Curinga e l’area industriale ex Sir), lo scorso ottobre. La zona è quella della statale 18 a cavallo tra il Vibonese e il Lametino, ed è qui che la furia del torrente Turrina ha devastato un’intera area e numerose aziende dedite all’attività agricola. Un evento tanto naturale quanto drammatico e che ha lasciato dietro di sé i segni indelebili di una tragedia che ancora, da queste parti, continua a far paura.
Piccole realtà imprenditoriali messe letteralmente in ginocchio e costrette a chiudere a causa degli ingenti danni provocati dall’esondazione del torrente. Una situazione evidentemente drammatica e che mette in risalto tutte quelle criticità di cui si parla e si discute periodicamente – specie a ridosso della stagione autunnale – ma che quasi mai vengono risolte completamente o tempestivamente.
Già perché del torrente Turrina e della sua pericolosità in caso di forti e intense piogge se n’è discusso tanto nel corso degli ultimi mesi ma poco, molto poco, s’è fatto: a cominciare dalla sua pulizia.
Fango, detriti e una fittissima vegetazione tutt’ora invadono il letto del torrente, riducendo notevolmente l’alveo di scorrimento e nessuno si è ancora visto da queste parti, magari con mezzi meccanici, per cercare di arginare, è proprio il caso di dire, la sua pericolosità. E la paura assale nuovamente chi, già l’anno scorso, ha vissuto sulla propria pelle l’abitudine di sottovalutare le buone pratiche di prevenzione.
https://www.youtube.com/watch?v=LDY29kVy_rs
«Tutta la zona è attualmente in pericolo – ci hanno raccontato alcuni imprenditori della zona – perché nessuno ha pulito il torrente e la situazione è rimasta tale e quale a quella del 4 ottobre dell’anno scorso. L’autunno è appena iniziato – dicono – e temiamo che le piogge possano generare gli stessi danni alluvionali del 2018».
Ed è in questo scenario drammatico che si inserisce la storia dell’azienda Panzarella, travolta dalla piena del Turrina e segnata dal dramma della scomparsa, avvenuta circa un mese fa, di Domenico Panzarella, padre di Concetta e Antonio.
«Noi non possiamo fare molto – raccontano entrambi – la nostra era un’azienda familiare che andava molto bene, avevamo una prospettiva ma l’alluvione del Turrina ha spazzato via i nostri sogni e i progetti della nostra famiglia».
«Vorremo riprendere in mano la nostra azienda ma senza le dovute rassicurazioni da parte delle istituzioni non faremo alcun investimento».
Insomma, una storia di ordinaria noncuranza tutta calabrese e che nessuno sembra voler affrontare concretamente. Le risposte delle istituzioni non arrivano ma intanto cresce la paura e le tensione in un quadro climatico tutt’ora imprevedibile, con l’autunno iniziato solo da qualche giorno. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x