Ultimo aggiornamento alle 21:12
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

«Quello che Oddati e Graziano non sanno»

di Arturo Crugliano Pantisano*

Pubblicato il: 27/09/2019 – 15:56
«Quello che Oddati e Graziano non sanno»

Le dichiarazioni che provengono dal commissario regionale del Pd Graziano e dal componente della segreteria nazionale Nicola Oddati lasciano esterrefatti.
Non tanto e non solo perché appaiono fuori dal contesto che lo stesso Nicola Zingaretti ha da sempre delineato («in Calabria decidono i calabresi»), ma soprattutto perché in un delirio di onnipotenza rappresentativa, arrivano a tracciare un percorso già prestabilito (da chi? e soprattutto dove?) al quale tutti devono uniformarsi senza che vi sia la minima possibilità di confronto politico che parta dalla base del Pd calabrese.
Arrivare infine, a minacciare velatamente, che chi partecipa ad iniziative non promosse dal commissario o non “autorizzate da Roma”, debba ritenersi fuori dal partito, è quanto di più politicamente osceno possa accadere.
Un partito che fonda la sua stessa ragione sul pluralismo e sulla democrazia, dovrebbe piuttosto favorire il confronto, ascoltare chi, come nel caso dei promotori dell’Assemblea del 27 (segretari di circolo ed amministratori locali democraticamente eletti) rivendica di partecipare alle scelte che riguardano il futuro della propria terra.
Dovrebbero sapere, Graziani ed Oddati, che il profondo rinnovamento politico e l’apertura al civismo a cui fanno riferimento è già stato messo in campo nel 2014 con una coalizione che eletto per l’80% giovani e nuovi consiglieri regionali, non solo nel Pd, quindi semmai va proseguita.
Dovrebbe spiegare Graziani, come mai finora, nessuno ha inteso convocare la coalizione che ha stravinto le regionali del 2014?
Qualcuno dovrebbe dire al popolo del Pd ed a tutti i calabresi, come mai, pur riconoscendo all’attuale giunta regionale ed a Mario Oliverio, di avere prodotto grandi risultati, si decida di tracciare una netta linea di demarcazione in nome di un non meglio definito nuovo patto civico calabrese.
Vorrei sommessamente ricordare a questi illustri rappresentanti del Pd, che ogni qualvolta qualcuno da Roma abbia provato a infiocchettare soluzioni da trasferire poi in periferia, il risultato è sempre stato deludente.
Siamo ancora in tempo a recuperare, ma solo facendo appello alla responsabilità di tutti. Si inizi convocando dunque la coalizione che ha sostenuto e vinto le elezioni del 2014, ma lo si faccia, senza brandire la verga delle decisioni già assunte perché questo sarebbe irrispettoso, si convochino successivamente gli stati generali del Pd e della coalizione in una grande mobilitazione che decida linea e prossimo candidato alla presidenza.
Tutto questo occorre farlo, perché come lo stesso segretario nazionale Nicola Zingaretti ha detto qualche giorno fa «siano gli iscritti a partecipare attivamente alle grandi decisioni» – rinunciarci significherebbe sospendere la democrazia in Calabria e qualcuno, ma non sarà certo un calabrese, se ne assumerà la piena responsabilità politica il giorno successivo alle elezioni.

*Ex Segretario Provinciale del PD Crotone

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x