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Lamezia, il Pd pensa a Morano. Pegna "con riserva" nel centrodestra. E il M5S va avanti da solo

Il segretario cittadino dem Sirianni annuncia il «passo indietro» e rilancia: «Faremo la nostra proposta». Ma Piccioni attacca: «No a nomi che rispondono ad altre logiche». Si fa strada il nome del…

Pubblicato il: 29/09/2019 – 17:22
Lamezia, il Pd pensa a Morano. Pegna "con riserva" nel centrodestra. E il M5S va avanti da solo

LAMEZIA TERME Le elezioni, indette per il prossimo 10 novembre, sono alle porte e il termine per la consegna delle liste si avvicina, ma nel centrosinistra lametino sembrano ancora regnare le polemiche. E la candidatura unitaria per l’aspirante sindaco sembra ancora lontana dal potersi concretizzare. Lo testimoniano le polemiche tra il Pd locale, che vorrebbe puntare su Maria Teresa Morano, in prima fila nell’antiracket cittadina, e il movimento “Bene Comune”. Il centrodestra, invece, ha individuato in Ruggero Pegna il candidato per tentare la scalata al Comune: il promoter si è detto disponibile, ma con riserva, ad accettare l’investitura. Stallo nell’area del M5S: dopo il sostanziale nulla di fatto arrivato dalla Costituente per Lamezia, esperimento civico, è probabile che i grillini proseguano da soli per la propria strada (nelle scorse ore è emerso il nome di Silvio Zizza, libero professionista). Corsa solitaria, senza simboli di partito, per l’ex sindaco Paolo Mascaro.
SIRIANNI: «CANDIDATO DI ALTO PROFILO» «La situazione lametina è molto grave e sicuramente richiede un’attenta valutazione dei fatti e delle difficoltà. Anche alla luce della sentenza storica dell’altro giorno che indica la via maestra e ammonisce a non commettere gli stessi errori del passato per la debacle definitiva che un quarto scioglimento potrebbe determinare, l’ipotesi di riconsegnare la città a chi ne ha determinato tale sventurata circostanza è da scongiurare a tutti i costi». È quanto dichiara il segretario cittadino del Pd Antonio Sirianni, che aggiunge: «Ritengo quindi che bisognava a tutti i costi tenere unito il tavolo dell’alleanza che si stava faticosamente costruendo in questi giorni. Per questo motivo, sono molto disorientato davanti al tentativo di “Bene Comune” di imputare al Partito democratico lo scioglimento dell’alleanza. Dopo l’incontro di ieri mattina, infatti, eravamo rimasti d’accordo di rincontrarci a breve, ma in serata in pubblica piazza è stato invece da loro stessi dichiarato saltato il tavolo, imputando tutte le colpe al Partito democratico». Il riferimento di Sirianni e alle dichiarazioni dell’ex assessore della giunta Speranza Rosario Piccioni che in un incontro pubblico ha dichiarato: «Noi non lanciamo ultimatum a nessuno. Cerchiamo fino alla fine l’unità, ma è evidente che se ciò non dovesse accadere, siamo pronti ad andare avanti anche da soli».
«Siamo consapevoli – afferma Sirianni – che il tentativo di trovare una sintesi autorevole e in grado di coinvolgere tutte le sensibilità, e a volte i personalismi, è davvero complicato. Ma noi non resteremo a guardare questo gioco al massacro. Il Partito democratico, insieme a chi vorrà appoggiare il nostro progetto, farà la sua proposta, schierando un alto profilo nella società civile, capace di rappresentare e coinvolgere quella più ampia fetta di città sana che è seriamente intenzionata a dare un riscatto a questa città e a costruire un futuro sostenibile e libero dalle sopraffazioni e infiltrazioni mafiose. Per questo motivo – conclude il segretario del Pd rinunciando quindi a candidarsi a sindaco – io faccio un passo indietro, perché ritengo che sia giunto il momento di prendersi seriamente le proprie responsabilità e fare la propria parte concreta e autentica per il bene e lo sviluppo sano di Lamezia».
MORANO PIACE AL PD
Stando ad alcune indiscrezioni che circolano insistentemente in città, la candidatura a cui starebbe pensando il Pd locale sarebbe quella di Maria Teresa Morano. Architetto e imprenditrice, la sua azienda di famiglia tra il 1990 e il 1991 fu oggetto di richieste estorsive denunciate dal padre insieme ad altri operatori economici della zona. Negli anni Morano ha svolto ruoli di primo piano nelle associazioni antiracket nate non solo nel Lametino ma in tutta la Calabria. I dem lametini sarebbero in pressing per una sua candidatura a sindaco del centrosinistra ma, ancora, sarebbero in attesa del sì.
PICCIONI: «NO A NOMI CHE RISPONDONO AD ALTRE LOGICHE» A stretto giro la controreplica di Piccioni: «Altro che Pd “rigenerato”. Eravamo convinti che Sirianni avesse tutte le carte in regola per fare svoltare il Pd lametino e iniziare un nuovo corso all’insegna del cambiamento e del rinnovamento. Invece le dichiarazioni e i comportamenti di questi giorni riflettono linguaggi, giochi e giochini della peggiore vecchia politica che i cittadini ormai rifiutano con disprezzo». «Nessuno di noi nella manifestazione pubblica di ieri – prosegue Piccioni – ha mai detto di voler chiudere con la coalizione di centrosinistra, come ha incautamente dichiarato Sirianni sugli organi di informazione. Nessuno di noi ha mai fatto saltare un tavolo che, è doveroso ricordarlo, proprio noi di “Lamezia Bene Comune” abbiamo voluto costruire a partire dal mese di aprile, poi dal mese di agosto, chiedendo al segretario e alla nuova segretaria cittadina di incontrarci prima possibile per avviare insieme un percorso in vista delle scadenze elettorali e infine nell’iniziativa pubblica di due settimane fa in piazza Mazzini. Anche ieri sera abbiamo voluto lanciare un ulteriore segnale di apertura e di ricerca dell’unità fino alla fine, per non riconsegnare la città al centrodestra che ha portato allo scioglimento. Il fatto che Sirianni addossi a noi la responsabilità di aver rotto il tavolo è solo una messa in scena, una tattica da “vecchia politica” per non assumersi le proprie responsabilità».
«A noi – aggiunge ancora l’esponente di “Bene Comune” – piace parlare ai cittadini il linguaggio della verità e siamo certi che i cittadini perbene conoscono le storie personali di ciascuno, i percorsi fatti e sanno leggere al di là delle manovre e delle tattiche. Già ieri avevamo manifestato la convinzione che la candidatura di Sirianni da parte del Pd fosse solo uno specchietto per le allodole per nascondere ben altri obiettivi. E così è stato. Il fatto che Sirianni si sia prestato a questi giochini del secolo scorso dimostra che, dichiarazioni a parte, la strada per il rinnovamento e l’apertura del Pd lametino è ancora molto lunga». 
«Prima di assumere qualsiasi decisione – conclude Piccioni – ascolteremo e valuteremo la proposta della società civile del Partito democratico. Purché arrivi nelle prossime ore. Una cosa è certa: non accetteremo nomi che rispondono a logiche e schemi che non ci appartengono e che eventualmente non mancheremo di denunciare in campagna elettorale».
NEL CENTRODESTRA PEGNA ACCETTA «CON RISERVA» Nel centrodestra, invece, dopo giorni di indiscrezioni emerge il nome del promoter Ruggero Pegna che, nella serata di domenica, ha dichiarato di accettare con riserva la proposta della coalizione. «Ringraziando ancora una volta chi ha pensato a me come possibile sindaco di Lamezia, dichiaro la mia disponibilità – ha scritto Pegna –  Prima di confermare definitivamente la candidatura, nell’interesse del futuro della Città, attendo di approfondire nelle prossime ore il programma dei partiti che mi hanno proposto e visionare le liste dei loro candidati. Per un compito cosi’ delicato, come ho imparato nel mio lavoro, occorre condividere cosa fare e con chi».
LA COSTITUENTE FINISCE QUI: M5S DA SOLO Con il centrosinistra nel caos e il centrodestra sospeso, chi invece andrà avanti da solo è il M5S. I pentastellati hanno, infatti, reso noto di aver abbandonato il progetto della “Costituente per Lamezia”, laboratorio che avrebbe dovuto portate all’individuazione di una candidatura civica per la città. «Dopo numerosi colloqui, nonostante il tentativo promosso da una forza politica, in condivisione con alcune associazioni, si è dovuto prendere atto della impossibilità di costruire uno schieramento civico che comprendesse tutte le sensibilità politiche della città – ha spiegato Antonio Mazza, coordinatore della Costituente –. Si è registrato che dinamiche esterne alla Costituente hanno rinvigorito vecchi rancori e pregiudizi ostativi, che si sono tradotti in una sostanziale inaffidabilità degli interlocutori, a scapito di un tavolo, che avesse ad oggetto il solo bene comune. Nonostante i tentativi meritori di alcuni esponenti del panorama politico e associativo lametino, alla fine hanno prevalso gli steccati e le divisioni degli altri, il cui frutto è nulla più che fughe isolate, verso una competizione elettorale che si consegna a un vecchio modo di concepire l’attività politica. Come scriveva Tomasi di Lampedusa, ‘non importa se fai bene o male; il peccato che non ti viene perdonato è quello di fare qualcosa’». Il M5S, dunque, proseguirà per la propria strada. E tra i nomi possibili, emerge nelle ultime ore quello di Silvio Zizza, libero professionista che alle scorse comunali prese 95 voti come candidato per uno scranno da consigliere.

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