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A 25 anni dalla tragedia i genitori di Nicholas Green tornano in Calabria

L’omaggio del Comune di Polistena a Reginald e Maggie Green. Il figlio fu ucciso a 7 anni in un tentativo di rapina sulla Salerno-Reggio

Pubblicato il: 30/09/2019 – 20:03
A 25 anni dalla tragedia i genitori di Nicholas Green tornano in Calabria

POLISTENA A 25 anni dalla morte di Nicholas Green, Reginald e Maggie Green, genitori del bambino di sette anni vittima di un tentativo di rapina sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, sono tornati oggi a Polistena. Il bambino, che viaggiava sul sedile posteriore dell’auto assieme alla sorellina di 4 anni, morì a causa dei colpi sparati da due banditi poi identificati e condannati. Da quell’evento tragico, dopo che i coniugi autorizzarono l’espianto dei suoi organi, oltre alla speranza per sette persone, scaturì un’ondata di solidarietà che fece triplicare le donazioni. Ai genitori di Nicholas il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, ha donato una targa per ricordare un gesto che ha generato amore e solidarietà. «È difficile – ha detto Maggie Green – tornare nel luogo dove abbiamo passato la peggiore notte della nostra vita, ma non possiamo dimenticare tutti gli incontri che abbiamo fatto qui, contrassegnati dal calore e dalla generosità delle persone».
«Ovviamente Reg – ha aggiunto la mamma di Nicholas – è ritornato molte volte. Io invece non torno in Italia da quasi vent’anni. Sono rimasta a casa a prendermi cura dei nostri figli e quando sono cresciuti ho avuto il mio lavoro da portare avanti. Perdere Nicholas è stata la cosa più dura che mi sia mai capitata. Ma donare i suoi organi non è stata una scelta difficile. Che lui sia riuscito a salvare altre giovani persone è un miracolo medico. Che queste vivessero nella sua nazione preferita sembra semplicemente giusto». «È difficile credere – ha sostenuto, da parte sua, Reginald Green – che sia passato tanto tempo: lo ricordo così chiaramente. Dopo l’oscurità della notte mentre correvamo qui, fu uno choc vedere improvvisamente l’ospedale infiammato di luci. Ancora più scioccante fu il contrasto tra tutta la conoscenza e la compassione, tutta la bontà, raccolta dentro questo edificio e l’insensata brutalità della strada. Qui c’erano due mondi a distanza di pochi chilometri l’uno dall’altro, che avevano dei punti di vista completamente diversi su come vivere: uno razionale, pieno di speranza e generoso, l’altro avido, cattivo ed egoista». «Molti Italiani – ha detto ancora Green – hanno detto di aver provato vergogna per quanto successo, ma noi non abbiamo mai pensato che l’Italia avesse premuto il grilletto: furono solo due uomini arrabbiati che volevano così tanto una cosa da non preoccuparsi delle vite che avrebbero rovinato e sarebbe potuto accadere ovunque». Commovente a distanza di 25 anni il grazie dei genitori di Nicholas ai medici dell’ospedale di Polistena e agli agenti del Commissariato di Polizia dove si recarono per effettuare la denuncia di quanto era accaduto. Tra loro anche alcuni che quella sera erano in servizio e si prodigarono con umanità per sostenere due genitori devastati dal dolore.

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