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Condannato a 17 anni uno dei killer del macellaio di Simeri Crichi

Francesco Rosso fu assassinato il 14 aprile 2015 all’interno del suo negozio. Alla base dell’omicidio ci sarebbe l’odio maturato negli anni tra due famiglie del posto per dissidi patrimoniali

Pubblicato il: 30/09/2019 – 16:01
Condannato a 17 anni uno dei killer del macellaio di Simeri Crichi

di Alessia Truzzolillo
CATANZARO Il Gup di Catanzaro Antonio Battaglia ha condannato a 17 anni di reclusione Danilo Monti, 28 anni, considerato tra i partecipi dell’omicidio di Francesco Rosso (foto), macellaio di Simeri Crichi, assassinato il 14 aprile 2015 mentre si trovava all’interno del suo negozio. Monti, che a differenza dei altri imputati ha scelto il rito abbreviato, era stato arrestato dai carabinieri del Reparto operativo di Catanzaro e della Stazione di Sellia Marina (coordinati dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Alessandro Prontera) il 21 settembre 2018 insieme a Gregorio Procopio, 56 anni di Botricello, Antonio Procopio, 31 anni di Botricello, e Vincenzo Sculco, 30 anni, nato a Catanzaro. Il 13 dicembre successivo sono stati arrestati i presunti mandanti dell’omicidio del macellaio di Simeri Crichi: Evangelista Russo (70enne) e Francesco Mauro (41enne) nell’ambito dell’operazione “Quinto comandamento”. Sarebbe stato l’odio maturato tra le due famiglie, per risalenti dissidi anche di origine patrimoniale, ad alimentare la sete di vendetta di Evangelista Russo. Dopo una accesa lite avvenuta nel 1999 con il padre del defunto macellaio, Russo ha ordito a più riprese una ferma vendetta nei confronti del suo rivale, giungendo a desiderare di privarlo dell’affetto del figlio. È qui che si innesterebbe il ruolo di Mauro, dipendente e factotum di Russo nella sua ditta di tornitura, che, a totale disposizione del proprio datore di lavoro, avrebbe dato esecuzione alla sua volontà, commissionando l’esecuzione dell’omicidio a Danilo Monti ed ai suoi correi, per un cifra pattuita di 30mila euro, fornendogli inoltre l’arma per l’esecuzione dell’efferato delitto. Sarebbe stato proprio Monti, dopo l’arresto, a parlare e fornire i dettagli per giungere a chiudere il cerchio su questo efferato delitto. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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