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«Rotazione tragicomica, la Regione rischia la paralisi»

Scambio di lettere tra Anticorruzione e Segreteria generale della giunta sull’iter della procedura. Il Csa-Cisal: «Comportamenti ingiustificabili, intervenga l’organo politico»

Pubblicato il: 30/09/2019 – 17:55
«Rotazione tragicomica, la Regione rischia la paralisi»

CATANZARO «Quello che sta accadendo sulla rotazione dei dirigenti di settore della Regione Calabria non è più l’ennesimo “incidente di percorso”, sta diventando un’autentica barzelletta». Lo dice il sindacato Csa-Cisal, che sabato scorso aveva rivelato come nel corso della seduta di giunta tenutasi venerdì scorso l’organo politico avesse sostanzialmente deciso di posticipare al prossimo anno l’attuazione della rotazione per gli oltre cento dirigenti coinvolti. «Si voleva coinvolgere la Responsabile regionale dell’Anticorruzione – è la tesi del sindacato – fino a farla portavoce presso l’Anac della richiesta di posticipo rispetto alla scadenza del 30 settembre, tuttavia “dimenticandosi” che la maggior parte dei dirigenti è in regime di “reggenza” e sarebbero venuti meno dal proprio incarico proprio oggi».
«I piani alti della Cittadella – sintetizza in una nota il Csa-Cisal – devono aver passato un brutto weekend se, come stiamo per raccontare, ci sono stati gli ultimi sviluppi di questa mattina. Andiamo con ordine. La Responsabile dell’Anticorruzione, memore dell’impegno preso nella seduta di giunta di venerdì scorso chiede riscontro al segretario generale della Regione con una Pec in cui scrive: “Rimango in attesa della bozza di verbale che verrà formalizzato nella prossima seduta di giunta al fine di poter prendere visione e confermare la corretta trasposizione del mio intervento, in qualità di RPCT invitata ad intervenire in giunta. Nella giornata odierna, per come richiesto dalla giunta, provvederò – chiosa la Responsabile nella sua comunicazione – ad anticipare all’Anac l’invio successivo del verbale di giunta”».
Il sindacato scrive che «a questo punto mai e poi mai ci saremmo aspettati la risposta del segretario generale che francamente ha un tenore da Regione delle banane. Il notaio dell’ente scrive: “Non ritengo opportuno diffondere bozze di verbale prima dell’avvenuta approvazione da parte della giunta. Nel corso della seduta del 27 settembre u.s. lei ha assunto l’impegno di interloquire con l’Anac già nella giornata di oggi (30 settembre, ndr) sulla base di quanto riferitole verbalmente dalla giunta. La invito – prosegue nella sua risposta il segretario – a non anticipare all’Autorità decisioni che la giunta non ha assunto, quale quella di inviare all’Anac la copia del verbale della seduta».
Davanti a questa risposta «il sindacato Csa-Cisal – si legge nella nota – esprime assoluto sdegno per la condotta del segretario generale che non ha il benché minimo senso dell’importanza dei rapporti istituzionali. In pratica ha trattato la Responsabile dell’Anticorruzione al pari di una postina che dovrebbe bussare alla porta dell’Anac senza poter conoscere quanto deciso dalla giunta. E quando mai in una Pubblica Amministrazione contano di più gli impegni assunti “verbalmente” e non gli atti scritti nero su bianco? Siamo alla negazione del basilare principio sul funzionamento di un ente pubblico e se a farlo è il segretario generale siamo veramente al paradosso. Ci sono gli estremi, e qui ci rivolgiamo all’organo politico, per sanzionare tali comportamenti ingiustificabili che ledono l’immagine istituzionale della Regione Calabria. Inoltre, non riteniamo giusto lasciare in questa condizione di totale incertezza i dirigenti regionali. Non dimentichiamo che siamo a poche ore da una paralisi amministrativa senza precedenti se non si procederà con una proroga. Nel frattempo, apprendiamo che prima della seduta del consiglio regionale si svolgerà un’altra sessione di giunta, addirittura a Reggio Calabria. Staranno per mettere le pezze ai tanti buchi di questa desolante vicenda della rotazione? Speriamo almeno che non si facciano altri pasticci».
IL COMUNICATO DELLA REGIONE In serata una nota dell’Ufficio stampa della Regione spiega infatti che «nella seduta di venerdi 27 settembre scorso, la Giunta regionale ha affrontato, su impulso del Presidente, il tema della rotazione dei dirigenti prevista dal Piano regionale per la prevenzione dell’anticorruzione al 30 settembre 2019, rilevando che essa avrebbe avuto significativi effetti sull’azione amministrativa in considerazione del fatto che essa interviene nello scorcio temporale di fine anno». «Ciò in considerazione del fatto – prosegue la nota – che, com’è emerso in occasione dell’ultimo tavolo di verifica sull’andamento della spesa comunitaria, è assolutamente necessario addivenire ad un’accelerazione delle procedure di spesa volta al raggiungimento del target prefissato entro fine anno, al fine di scongiurare la perdita di risorse economiche. Per altro verso, la rotazione impatterebbe indirettamente anche sul Bilancio regionale, essendo in essere una fase delicata d’interlocuzione con la Corte dei Conti sulla parifica del rendiconto 2018, oltreché in relazione alle procedure dei Tributi, sulla corretta notificazione delle cartelle ai contribuenti».
«Il presidente – si legge ancora nel comunicato della Regione – ha tenuto poi ad evidenziare un altro aspetto della vicenda sottolineando come, diversamente dalle passate stagioni in cui nel corso di fine legislatura ci si affrettava a promuovere o a sistemare in posti chiave dell’organizzazione burocratica i dirigenti “più vicini” all’Amministrazione, stavolta uno degli elementi che spinge fortemente sul piano politico a procrastinare il termine della rotazione dirigenziale è l’esatto contrario. È, cioè, la consapevolezza che a distanza di pochi mesi dalla tornata elettorale regionale, sia eticamente scorretto e controproducente da un punto di vista organizzativo metter mano all’organigramma della dirigenza secondo la visione dell’attuale esecutivo».
«Per tutti questi motivi – conclude la nota – il presidente, con una nota di oggi, ha investito della problematica la Responsabile regionale dell’anticorruzione, chiedendole di stabilire un “adeguato differimento del termine di rotazione” (che, comunque, non potrà essere che di pochi mesi) invitandola al contempo ad interloquire con l’Anac” al fine di esplicitare le ragioni oggettive e d’interesse pubblico che inducono alla predetta modifica».

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