NAPOLI «Serve una discussione per superare questa stagione perché è una modalità che non ha portato a grandi risultati. Servono modelli più flessibili tranne che in “casi straordinari”». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ieri sera a Napoli alla festa della Cgil ha messo in discussione l’istituto dei commissariamenti nella sanità. Nell’auspicio per il superamento di queste forme di gestione, Speranza fa un solo riferimento esplicito, forse dettato dalla location dell’incontro. Riguarda la Campania, dove il governatore Vincenzo De Luca chiede da tempo (come Mario Oliverio per la Calabria) l’uscita dal commissariamento: «C’è una relazione istituzionale molto corretta e proficua con la Regione. Si sta discutendo, ma ci sono stati grandi passi in avanti». Sui tempi, il ministro si dice «fiducioso che non saranno lunghi. Dobbiamo sciogliere gli ultimi nodi ancora sul tavolo».
Speranza ribadisce poi il suo pensiero generale sul comparto. «Il capitolo sanità, in questa fase di avvio del governo, conta molto, perché pesa molto nella vita delle persone. La mia opinione è che le risorse che si mettono nella sanità non vanno considerate banalmente come una spesa, ma come un investimento straordinario sulla salute e sul benessere delle persone. Questo è un salto culturale che noi dobbiamo fare, e lavoriamo per questo obiettivo».
Infine, un passaggio sull’autonomia dove tra le righe il Ministro boccia ulteriori concessioni sulla sanità alle Regioni: «Credo che il programma del governo sia la Costituzione, l’articolo 32 è molto chiaro e molto netto: dice che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse della collettività. Penso che questo è il faro che ci deve guidare».
«Purtroppo – ha concluso il ministro – oggi nel Paese ci sono differenze molto significative tra i sistemi regionali. Noi dobbiamo lavorare perché la qualità sia alta dappertutto e perché i servizi che offriamo ai cittadini siano servizi adeguati alle domande che vengono espresse».
Sulla questione poi il Ministro ha ricordato – come riporta il Quotidiano Sanità – che «il nostro obiettivo è avere un sistema Lea efficace, e che in tutte le regioni, superando le differenze che ci sono oggi, i servizi siano adeguati. Credo che nella prima settimana di ottobre personalmente riunirò questa commissione, che però è già istituita ed opera da tempo, per l’aggiornamento dei Lea, perché i livelli essenziali di assistenza mutano col mutare dei tempi, mutano con le evoluzioni che ci sono, ed è evidente che il sistema sanitario deve adeguarsi a queste evoluzioni».
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OLIVERIO: «BUONA NOTIZIA, ORA SI PROCEDA SUBITO» «Sono soddisfatto per queste dichiarazioni, auspico che si proceda subito». A stretto giro di posta, arriva il commento del governatore Mario Oliverio alle parole del ministro Speranza sulla possibile fine dello strumento dei commissariamenti in sanità. «Ho avuto un incontro con Speranza la settimana scorsa – ha ricordato Oliverio parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa alla Cittadella – e ho posto questa necessità di chiudere questa stagione fallimentare dei commissariamenti, una stagione nefasta della quale la Calabria è la prima vittima. Siamo commissariati dal 2010 e ho posto la necessità di accelerare rapidamente nella direzione del superamento dei commissariamenti per ripristinare poteri ordinari nella sanità alle Regioni, magari con una funzione di accompagnamento da parte dello Stato, di sostegno in questa funzione in capo alle Regioni. Bisognerà accompagnare la Regione in questi compiti ritrovati e – ha sostenuto il governatore – mi auguro sarà fatto, e non ho dubbi, un provvedimento in questa direzione e si riorganizzi il sistema sanitario perché abbiamo bisogno di un sistema sanitario riorganizzato, riqualificato perché anche le eccellenze che ci sono possano esprimersi in un contesto che non deve essere degradato, ma in un contesto valorizzato. Che significa servizi territoriali, rafforzamento dei presidi ospedalieri nei territori e rafforzamento dei grandi ospedali, hub, che significa deospedalizzazione, servizi più prossimi al cittadino, insomma un grande progetto di riqualificazione. Cosa che – ha poi concluso Oliverio – avrebbero dovuto fare i commissari e che invece non hanno fatto perché si sono occupati solo di produrre tagli lineari, di spogliare e indebolire i servizi sanitari nei territori e nelle strutture ospedaliere con un risultato che è sotto gli occhi di tutti».
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