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Guccione: «Mezzo milione per consulenze mentre il Corap affondava»

All’indomani della bocciature della norma per liquidare il Consorzio, il consigliere regionale denuncia la gestione «clientelare» dell’Ente. E l’affondo alla giunta Oliverio: «Nessuno in questi ann…

Pubblicato il: 01/10/2019 – 13:37
Guccione: «Mezzo milione per consulenze mentre il Corap affondava»

REGGIO CALABRIA Una sede in Marocco e consulenze per circa mezzo milione di euro l’anno. Non si tratta di una multinazionale ma del Consorzio regionale per le attività produttive (Corap) che è in procinto di essere liquidato coattivamente per l’enorme buco nei suoi conti di gestione di un ente che avrebbe dovuto aiutare il territorio calabrese a crescere attraendo risorse per destinarle agli investimenti. Ed invece nulla. E sul futuro del Consorzio, dopo la bocciatura da parte delle commissioni Affari istituzionali e Bilancio della proposta di legge presentata dalla Giunta, ora si addensano anche le nubi dei licenziamenti di massa senza paracadute. A denunciare quella che viene definita «un colpo di spugna» il consigliere regionale Carlo Guccione che attacca frontalmente l’esecutivo Oliverio reo di aver gestito il Consorzio solo a «scopi clientelari». Secondo Guccione, quella proposta “bocciata” dalle due commissioni riunite in seduta comune di Palazzo Campanella, «non avrebbe salvaguardato né i livelli occupazionali, così come hanno ribadito puntualmente anche i sindacati, né l’ingente patrimonio dell’Ente (valutato contabilmente per oltre 400 milioni di euro e circa un miliardo di euro come valore di mercato)». Ma risulterebbe anche «lacunosa anche sulle funzioni e la mission istituzionale del Corap». L’esponente politico poi segnala le deficienze nelle procedura adottate per far approvare la proposta che «è arrivata in Commissione – sottolinea – senza il parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale. Parere propedeutico a capire la compatibilità legislativa dell’atto proposto che prevedeva la liquidazione coatta dell’Ente».
«Il commissario nominato dalla Regione Calabria, il dottor Caldiero – spiega inoltre Guccione – stranamente non ha prodotto alcuna relazione analitica sullo stato dell’Ente e sulla proposta di liquidazione coatta. Solo in un secondo momento, nel corso dell’audizione, si è giustificato affermando che faceva propria la relazione del Revisore dei Conti che andava in direzione opposta rispetto alla proposta di liquidazione coatta da lui stesso proposta».
«Ma il dato più evidente che manifesta inerzia e omissioni – denuncia il consigliere regionale – è il fatto che il revisore dei Conti, dott. Tempo, ha ribadito che lui ha più volte informato con l’invio di atti e verbali il presidente della II Commissione regionale, il presidente Oliverio e la Giunta regionale. A quanto pare nessuno ha mai sentito l’esigenza in questi quattro anni di intervenire e fare chiarezza nonostante la Regione sia per legge l’Ente vigilante del Corap». Poi Guccione segnale una situazione «paradossale»: una sede in Marocco con un progetto costato oltre 110mila euro. «A questo si aggiungono – rincara la dose – poi incarichi e consulenza in 18 mesi da 454.682,68 euro». Tutti aspetti che per Guccione dimostrerebbero che «l’utilizzo delle risorse pubbliche è effettuato ad uso clientelare tendendo a favorire un sistema che sicuramente non è servito alla costituzione del Corap e alla sua missione istituzionale».
«Nei prossimi giorni – annuncia in conclusione il consigliere regionale – presenteremo una proposta di legge che va nella direzione di salvaguardare i dipendenti, il patrimonio dell’Ente e il rilancio delle funzioni per attirare investimenti nel territorio calabrese. Una proposta che punterà alla ricapitalizzazione, la predisposizione e adozione di un piano di risanamento e di riequilibrio finanziario attraverso un piano industriale». (rds)

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