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«L'impegno della Chiesa contro i clan»

di Giovanni Puccio*

Pubblicato il: 01/10/2019 – 12:21
«L'impegno della Chiesa contro i clan»

Come sempre la Chiesa calabrese dimostra di avere uno sguardo attento e proiettato nel futuro quando si trova a dover affrontare questioni di eccezionale rilevanza sociale per le conseguenze nefaste che queste hanno sui calabresi. A maggior ragione quando valori etici e principi evangelici vengono dimenticati se non, addirittura, piegati per interessi illeciti.
Indubbiamente tra i fenomeni che stritolano l’economia e la società calabrese, quello ‘ndranghetista è il più grave e pericoloso, ma la Chiesa calabrese anche su questo terreno ha dato e continua a dare segnali inequivocabili.
Come ha recentemente ribadito dall’alto del suo Magistero, il presidente della Conferenza Episcopale calabra, Mons. Vincenzo Bertolone la ‘ndrangheta, che ha come unici punti di riferimento il denaro e il potere, è l’esatta negazione dei principi predicati e praticati dalla Chiesa e dal Cristianesimo (qui l’intervista pubblicata dal Corriere della Calabria).
E anche per questa ragione, con l’onestà intellettuale che tutti gli riconosciamo, non ha negato che anche certi comportamenti del passato degli stessi rappresentanti della Chiesa sul territorio sono stati passivi, quando non anche accondiscendenti, alimentando, di fatto, tra la gente l’immagine di una ‘ndrangheta, che con l’utilizzo improprio di simboli e tradizioni religiose, fosse quasi connaturata con lo spirito più profondo dei credenti.
Tutto questo, ovviamente, è solo un inganno. E gli inganni si combattono con la verità, con l’esempio, con i fatti, con una profonda operazione di carattere culturale alla quale deve dare un sostanziale contributo anche la politica guardandosi dentro, facendo sincera autocritica, recidendo ogni possibile intreccio con il malaffare, agendo con il doveroso rispetto delle istituzioni che si rappresentano nell’esclusivo interesse dei cittadini.
È opinione condivisa che per contrastare in maniera davvero efficace le organizzazioni mafiose, oltre alla doverosa azione giudiziaria, c’è assoluto bisogno di una profonda azione di cambiamento culturale che, seppur più delicata e bisognevole di tempo, rappresenta lo strumento più efficace e duraturo per combattere ogni forma di criminalità organizzata e di prevaricazione.
La cultura della legalità e della lotta ai poteri criminali, dunque, come leva per scardinare comportamenti opportunistici, simbologie piegate agli interessi delle cosche, credenze popolari antistoriche, fenomeni corruttivi, intrecci perversi con la politica e le istituzioni.
La Chiesa, come spesso è avvenuto, ci sta indicando con nettezza una strada, la strada. Che si sia credenti oppure no, la sfida culturale che ci attende è davvero grande e impegnativa ma non ci sono alternative se davvero si vuole, ognuno per la sua parte, contribuire al riscatto etico e sociale della nostra terra.
C’è un solo modo: Impegno quotidiano, senso di responsabilità e valori etici per colmare il deficit di senso civico, umano e sociale che, anche la ‘ndrangheta, ha contribuito a creare con la sua funesta ingerenza nella nostra terra.

*responsabile organizzativo PD Calabria

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