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Catanzaro, Costa lascia il Pd: «Con Occhiuto alle Regionali»

Il capogruppo dem in consiglio comunale cambia campo. «Necessario recuperare ritardi e danni prodotti dal centrosinistra di Oliverio per Catanzaro»

Pubblicato il: 02/10/2019 – 13:38
Catanzaro, Costa lascia il Pd: «Con Occhiuto alle Regionali»

CATANZARO Un’erosione inesorabile e inarrestabile, Continua a perdere pezzi, anche importanti, il Pd, anche a Catanzaro, dove agli addii già da tempo maturati e ufficializzati di big come Tonino Scalzo ed Enzo Ciconte adesso si somma anche quello di Lorenzo Costa, capogruppo democrat a palazzo De Nobili. Fino a poche ore fa, fino a quando cioè Costa non ha deciso di rendere nota la sua traiettoria, che ricalca quella dei due consiglieri regionali, a sostegno della candidatura alla presidenza della Regione del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, di Forza Italia. Un Mario al posto di un altro Mario, Oliverio, la cui gestione in questi anni ha provocato – scrive in pratica l’ormai ex capogruppo del Pd catanzarese – «ritardi e danni».
DECISIONE «SOFFERTA E CONVINTA» «La decisione, sofferta quanto convinta, di chiudere anche la lunga e in alcuni momenti esaltante esperienza nel Pd, è motivata dal convincimento che questo partito abbia definitivamente perso il proprio rapporto con i territori, con le persone e le spinte ideali verso il riscatto di regioni come la Calabria», esordisce Lorenzo Costa, per il quale «è necessario che alla guida della massima istituzione democratica calabrese ci sia una figura che unisca esperienza e conclamata visione strategica dei problemi, in una dimensione nazionale». Secondo Costa poi «Mario Occhiuto sarà capace di riportare a sintesi le varie spinte localistiche, salvaguardando l’identità regionale in un processo di modernizzazione di tutte le strutture sociali, economiche e culturali. In questo quadro – conclude il consigliere comunale, ormai ex capogruppo del Pd – sono convinto che il ruolo stesso di Catanzaro, capitale della Calabria, dovrà trovare il massimo dell’attenzione da parte dell’istituzione regionale, recuperando i ritardi e i danni provocati da questi ultimi anni di gestione del centrosinistra guidato da Mario Oliverio».
LE TAPPE DELL’ALLONTAMENTO In realtà, lo “strappo” di Costa dal Pd era ritenuto ormai prossimo dagli analisti politici del capoluogo, che avevano attentamente letto le ultime “mosse” dell’ormai ex capogruppo democrat, uno dei “veterani” del Consiglio comunale di Catanzaro, con un passato anche da assessore all’Ambiente in quota Loiero ai tempi della sindacatura Olivo, l’unica parentesi di centrosinistra nella ventennale stagione del centrodestra alla guida del Comune capoluogo. Un anno fa, del resto, Costa aveva avviato un’azione di progressivo sganciamento dal Pd, aggregandosi alla scelta di Ciconte e di Scalzo di presentare alle elezioni Provinciali una lista autonoma (e per certi versi concorrente) da quella del Pd. Ora Costa, che negli ultimi tempi viene dato in contatti molto stretti soprattutto con Scalzo, suggella l’addio ufficiale al Pd, che perde un’altra pedina a palazzo De Nobili (i dem al momento resterebbero rappresentati soltanto dal consigliere Libero Notarangelo). Ma la decisione di Costa non sarà neutra nemmeno per l’intero centrosinistra, essendo infatti destinata a modificare la composizione dell’opposizione al Comune di Catanzaro, considerando che anche Ciconte nelle scorse settimane si è iscritto al Misto: da qui a dire che Costa “fiancheggerà” il sindaco Sergio Abramo ce ne corre, intanto alle Regionali abbraccerà Occhiuto (che, peraltro, con Abramo ultimamente non è che leghi tanto…). Poi si vedrà. Intanto nel Pd, a Catanzaro e non solo, ormai – come suol dirsi – “piove sul bagnato”. (acant.)

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