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Microspie e armi per "difendere" le piantagioni, 4 arresti nel Vibonese

Tre operazioni tra Ioppolo, Rombiolo e Limbadi. Disarticolata la filiera della marijuana. Trovate decine di chili di stupefacenti e «un vero e proprio deposito di droga» – LE FOTO

Pubblicato il: 02/10/2019 – 12:25
Microspie e armi per "difendere" le piantagioni, 4 arresti nel Vibonese

di Alessia Truzzolillo
VIBO VALENTIA
Tre operazioni di servizio, portate a termine in rapida successione, sono state effettuate negli ultimi tre giorni dalla Compagnia di Tropea insieme alle stazioni di Ioppolo, Rombiolo e Limbadi, con i militari dell’eliportato Calabria e delle squadre Cacciatori e al nucleo cinofili. 
I carabinieri sono stati coordinati dalla Procura di Vibo Valentia «che ci sostiene ogni giorno», ha detto il capitano Nicola Alimonda, comandante della Compagnia di Tropea. 
Quattro gli arresti – Diego Iaconi di Ioppolo, 26 anni; Danilo Schimio, 27 anni, di Limbadi; Abdelmalik Wafik, 32 anni e suo fratello Tarik, 22 anni, residenti a Rombiolo – tutti legati alla coltivazione e allo smercio di sostanze stupefacenti, dalla marijuana alla cocaina. Ma le operazioni hanno rivelato anche il possesso di armi, strumenti per rilevare microspie e contanti (oltre 23mila euro in banconote di vario taglio).
A Limbadi, nella frazione Mandaradoni, in un casolare che era nella completa disponibilità dell’indagato Schimio, è stato trovato «un vero e proprio deposito di stupefacenti», ha affermato Alimonda. Dieci chili di marijuana, quasi 700 grammi di cocaina, una beretta calibro 7,65 con matricola abrasa con tanto di caricatore e munizionamento e dei veri e propri apparati di rilevazione di microspie audio e video, binocoli per la visione notturna e 23mila euro in contanti, molto probabilmente provento del fruttuoso spaccio.
A Ioppolo è stata rinvenuta una piantagione di cannabis: un terrazzamento sul pendio dell’altura dove si trova il centro abitato. Circa 50 piante di cannabis, rigogliose, tra i due metri e i 2 metri e mezzo di altezza nascoste da un roveto tra la folta vegetazione. Vi era poi una era e propria centrale di stoccaggio dove le piante venivano collocate per l’essiccazione, con un impianto di ventilazione e anche uno spazio dedicato al confezionamento.
  La responsabilità è stata riconosciuta ad un ragazzo di 26 anni, Diego Iaconi, con precedenti per stupefacenti, che abitava nel terreno limitrofo e aveva la completa disponibilità dell’area in cui coltivava la marijuana. Il forte odore della cannabis che proveniva dalla coltivazione aveva portato all’acquisizione della notizia criminis da parte dei militari. 
A Rombiolo sono stati arrestati due fratelli di nazionalità marocchina, trovati in possesso di 65 grammi di marijuana. «Se ne sono accorti i carabinieri – ha spiegato Alimonda – perché avevano notato un via vai dall’abitazione dei due giovanissimi». La perquisizione ha portato al ritrovamento delle dosi di marijuana già termosaldate e pronte allo spaccio. Per uno dei due fratelli il gip ha disposto l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. (a.truzzolillo@corrierecal.it)



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