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Delitto Tersigni, il gruppo di fuoco "filmato" dalle telecamere

Gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato i quattro presunti autori dell’omicidio dell’uomo assassinato il 7 settembre scorso a Crotone. Si tratta tre italiani e un bulgaro. Decisive le imm…

Pubblicato il: 03/10/2019 – 7:19
Delitto Tersigni, il gruppo di fuoco "filmato" dalle telecamere

CROTONE La Polizia di Stato di Crotone ha arrestato quattro persone ritenute responsabili dell’omicidio di Giovanni Tersigni, colpito, la sera del 7 settembre in piazza a Crotone, da diversi colpi di pistola. Si tratta di un calabrese, di un bulgaro e di due persone residenti in provincia di Catanzaro, giunte in città in occasione dell’omicidio.
Uno dei soggetti risulta già detenuto in quanto arrestato nelle ore successive all’omicidio del Tersigni poiché trovato in possesso di un chilo di eroina.
Le quattro persone sono state individuate grazie al lavoro investigativo effettuato dalla Squadra Mobile che ha consentito, anche tramite la visione di numerose telecamere della città, di individuare il gruppo coinvolto nell’omicidio e, successivamente, di raccogliere numerosi elementi a carico degli stessi componenti che ne hanno confermato le responsabilità.
Si è accertato inoltre che due persone sono giunte da Catanzaro in auto, poi recatesi, nel primo pomeriggio, presso l’abitazione di uno dei soggetti arrestati da dove uscivano, pochi minuti prima dell´omicidio, quattro componenti del gruppo, parzialmente travisati. Dopodiché i primi tre si sono diretti verso la piazza dove si trovava la vittima mentre un altro soggetto, individuato come mandante, dapprima si era allontanato per poi ricomparire nella piazza al momento dell’agguato.
Le immagini delle telecamere hanno permesso di ricostruire la fuga del gruppo che, dileguatosi per le vie cittadine, si era sbarazzato dell´arma utilizzata per colpire a morte la vittima. Infine, i due catanzaresi hanno fatto rientro nella loro provincia. Nelle ore successive era stato già rintracciato dalla Polizia il primo componente, riconosciuto come colui che aveva cercato materialmente di sbarazzarsi della pistola calibro 7.65, utilizzata per commettere il delitto.

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