“Congelata”, in attesa che i big nazionali dettino la linea. Le “manovre” per la costruzione di un’intesa tra il Movimento 5 Stelle e il Pd “anti-Oliverio” alle prossime Regionali al momento registrano una fase di stallo. Si sta consumando un’altra settimana senza che la trattativa, già complicata di suo, abbia segnato un sostanziale passo avanti. Al momento, la “schermaglia” è soprattutto locale, ed è soprattutto alimentata dalla base e da buona parte dei portavoce calabresi del Movimento 5 Stelle, che inorridiscono alla sola idea di contaminarsi con i democrat, sia pure liberatisi da Oliverio, dal Pollino in giù. Quanto alla metà del Pd che pur di archiviare la stagione oliveriana è pronta a mettere una pietra tombale sopra quasi cinque anni di attacchi frontali, resta la posizione espressa a margine di una direzione nazionale al responsabile Mezzogiorno del partito, Nicola Oddati: quella di accelerare al massimo per chiudere l’accordo. Invece, accordo non c’è perché le diffidenze reciproche sono ancora tante e perché al momento i vertici pentastellati e quelli del Nazzareno hanno ben altre priorità, come una Finanziaria destinata a segnare i destini del governo Conte 2. Un impasse che si sarebbe tradotto nel sostanziale immobilismo degli ultimi giorni: sabato scorso, all’indomani della “prova muscolare” di Oliverio al Teatro Comunale di Catanzaro, il commissario del Pd Stefano Graziano aveva preannunciato, in risposta al governatore ormai “rinnegato”, la convocazione di un’assemblea con cui avviare il nuovo corso calabro, creando le condizioni per suggellare l’abbraccio con il Movimento 5 Stelle. Ma di questa convention non c’è traccia. «Questo però non significa nulla», dice una fonte democrat, ed è in effetti così. Fonti del Pd infatti riferiscono che il tavolo della trattativa con i pentastellati, anche per la Calabria, si aprirà concretamente a partire dalla prossima settimana, tenendo comunque d’occhio tutti i fattori. Si dice che i leader Zingaretti e Di Maio l’accordo lo vogliano e che lo “stato maggiore” dei del M5S in realtà avrebbe solo la preoccupazione di trovare il modo per far digerire l’intesa nel modo più indolore possibile ai “recalcitranti” grillini calabresi. In estrema e forse anche brutale sintesi, deciderà Roma. Quanto questa intesa sarà granitica, ovviamente, sarà tutto da verificare sul campo, perché ci sono tanti fattori che la metteranno a dura prova: i prevedibili scossoni che deriveranno dalla Finanziaria, il voto in Umbria, che è il primo laboratorio dell’abbraccio giallo-rosso. E poi, il nome dell’eventuale candidato unitario alla presidenza, che sarebbe un altro bel “nodo” gordiano da sbrogliare: sotto questo aspetto, la prima mossa – sempre secondo fonti accreditate – spetterebbe al Movimento 5 Stelle, con il Pd in attesa. Il nome dell’imprenditore vibonese Pippo Callipo potrebbe essere gradito al Pd, anche se pure dal campo democrat trapela qualche ipotesi, come quella dell’ex commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, che con i pentastellati ha spesso aspramente duellato ricevendo però anche attestati di rispetto, soprattutto per la sua fiera opposizione a Oliverio. Al momento, comunque, la trattativa tra M5S e Pd per le Regionali resta in “stand by” ed è in salita, ma il possibile slittamento della data delle elezioni al 2020 potrebbe giocare a favore della conclusione dell’intesa. Che, comunque, è solo nelle mani dei leader nazionali. Tra i più in ansia su come si evolverà la situazione, sicuramente Oliverio, che ha nel frattempo incassato l’endorsement di Carmelo Pujia, storico volto della Dc calabrese: «Sento il bisogno – scrive Pujia a Oliverio – di esprimerti vivo compiacimento per la coraggiosa battaglia che stai conducendo per ottenere che, al di là dei destini elettorali di ciascuno, si riconosca finalmente la maggiore età democratica alla nostra amata Calabria. Non è più tempo il nostro per scelte arbitrarie calate dall’alto anche perché si tratta, in sede di autonomia locale, di amministrare il presente per il migliore futuro delle nostre genti». Ma a Roma, dalle parti del Nazareno, non apprezzeranno. (acant.)
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