VIBO VALENTIA Un confronto a 360 gradi sul sistema sanitario calabrese, come premessa, ed una lente d’ingrandimento sulla Sanitá nel Vibonese. A Vibo, ieri, durante la conferenza dei sindaci a cui hanno preso parte anche Cgil, Cisl e Uil. Ne ha reso conto il segretario della Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone: «La giornata di oggi è stata un momento importante che le sigle sindacali tutte chiedevano da diversi mesi. Un momento di confronto e di dialogo serio con le Istituzioni e la politica, perché il tema della salute è fondamentale e va affrontato di concerto. Non è vero che in Calabria si spende troppo, anzi – continua Mingrone – si spende relativamente poco. Il problema è che si spende male. Una sanità di qualità, deve essere pretesa ed esigibile allo stesso modo da tutti ed in tutto il paese, coerentemente con il dettato costituzionale dell’art.32 ispirato al principio universalistico dell’assistenza, e del diritto a curarsi anche agli indigenti. Non può essere più tollerata, quindi, una erogazione dei servizi sanitari a macchia di leopardo in Calabria e tra le varie regioni del nostro paese.
Secondo il segretatio Cisl è sbagliato l’approccio di quanti Continuano a considerare la sanità come un costo: «Noi riteniamo che vada considerata come un grande investimento per la nostra regione, ma soprattutto per garantire quel bene prezioso che è la salute ed il benessere dei cittadini».
Mingrone si esprime – ritenendosi «relativamente soddisfatto» – sulle recenti dichiarazioni di Cotticelli in merito all’assunzione di 429 persone nelle strutture sanitarie regionali: «Numericamente siamo ancora distanti dal fabbisogno delle aziende che, sia per il blocco del turnover di questi lunghi anni sia per l’effetto “quota 100”, vedono quotidianamente svuotare di risorse umane le corsie degli ospedali ed i vari presidi territoriali».
In ultimo, il segretario di Ust Cisl si esprime sulla «necessità di sviluppare un piano organico che tenga conto delle reali esigenze del territorio. Non basta solo procedere alle necessarie assunzioni, bisogna sanare le ataviche lacune del sistema sanitario calabrese». Per attuare questo piano – secondo Mingrone – «occorre potenziare le strutture territoriali, intervenire sulla rete dei servizi di prevenzione per i cittadini e puntare su un’idea di sviluppo della rete dell’assistenza, prevenzione e cura». Ultimo spunto sull’ospedale del territorio del vibonese: «Se il futuro del sistema sanitario calabrese deve essere considerato una priorità, l’offerta sanitaria sul territorio Vibonese ha carattere di assoluta urgenza».
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