CROTONE Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro Paola Ciriaco ha inflitto dodici condanne e pronunciato cinque assoluzioni al termine del processo celebrato con rito abbreviato scaturito dall’operazione Hermes condotta nel giugno del 2018 dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Gli imputati, tutti crotonesi, rispondevano a vario titolo di associazione mafiosa dedita alle estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori, detenzione di armi e droga. Dall’indagine è emerso che non c’era attività commerciale a Crotone che non fosse soggiogata dalla cosca: dai bar alle pasticcerie, dai ristoranti alle tabaccherie, dagli alberghi ai negozi per bambini, tutti dovevano pagare il pizzo. Anche dieci euro al giorno, anche una fornitura di sigarette.
Era però durante la tradizionale festa della Madonna di Capocolonna che la cosca esercitava il suo potere imponendo ai gestori degli stand dei panini di acquistare, a prezzi maggiori, prodotti come panini e carne. Al vertice dell’organizzazione due nuclei familiari crotonesi, quelli dei Barilari e dei Foschini. E proprio ad Antonio Foschini il gup ha inflitto la pena più pesante: 12 anni e 4 mesi di reclusione, mentre ad Annibale Barilari sono stati inflitti 10 anni e 10 mesi, stessa pena ad Antonio Maiolo.
Pena più pesante della richiesta del pubblico ministero è stata inflitta a Domenico Foschini, collaboratore di giustizia: 6 anni e 4 mesi a fronte dei 2 anni e 2 mesi chiesti dalla pubblica accusa. Stralciata la posizione dell’imputato principale, Gaetano Barilari, ritenuto il capo dell’organizzazione, che sarà esaminata in un altro processo.
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