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Lamezia, il passo indietro di Liotta e Grandinetti. «Morano? Non la conosciamo»

La delusione dopo le trattative saltate nel centrosinistra. «Il Pd si ravveda, siamo pronti a sostenere un candidato condiviso come Piccioni»

Pubblicato il: 04/10/2019 – 17:12
Lamezia, il passo indietro di Liotta e Grandinetti. «Morano? Non la conosciamo»

di Alessia Truzzolillo
LAMEZIA TERME
Ritirano le proprie candidature per le prossime amministrative Michele Grandinetti e Milena Liotta dopo avere interrotto le comunicazioni con la coalizione di centrosinistra che ancora stenta a trovare un nome per il prossimo candidato a sindaco. «Il Pd si ravveda perché il Pd ha fatto saltare il tavolo», dice Grandinetti durante una conferenza stampa convocata venerdì mattina.
Il problema è il (solito) modus operandi del Partito democratico che prima propone nomi condivisi (come quello di Antonio Sirianni, segretario cittadino del Pd) e poi, senza consultare nessuno dei possibili alleati, sceglie, motu proprio, altri candidati. Così, quando Sirianni ha ritirato la propria candidatura è spuntato il nome di Maria Teresa Morano, imprenditrice legata all’associazione antiracket lametina. E questo «senza consultare altri partecipanti al tavolo» come, appunto Grandinetti e la Liotta (il cui nome era stato proposto come altra possibile candidata). Ma se Sirianni era una scelta condivisa sulla Morano nessuno è stato consultato. «Noi non la conosciamo neanche fisicamente», ha detto Grandinetti. Dunque le candidature sono ormai definitivamente ritirate. Unico spiraglio per dare un sostegno elettorale al centrosinistra “frantumato” si aprirebbe se il nome della Morano venisse ritirato e si proponesse un nome condiviso. Come quello dell’avvocato Rosario Piccioni, già consigliere comunale e già assessore con la giunta Speranza. In quel caso Liotta e Grandinetti darebbero il proprio apporto elettorale pur senza candidarsi. «Ci siamo fermati perché non ci sono più le condizioni per andare avanti», ha affermato Liotta. Ampliando lo sguardo sul panorama politico, si discute durante la conferenza, il rischio di questo frastagliamento che si registra nel centrosinistra – e che si ripercuote sullo sconforto dell’elettorato – è che il centrodestra riacquisti potere. Ci sono già i candidati e alcuni appaiono, con posizioni di responsabilità, nella relazione di scioglimento per infiltrazione mafiosa del novembre 2017. «Se il centrodestra oggi è pericoloso è anche per colpa del centrosinistra», commenta Liotta. Speranze deluse rispetto «alla volontà di costruire un programma condiviso», dunque. Un piccolo spiraglio all’orizzonte. Vedremo come si muoverà il Pd sullo scacchiere delle candidature per le prossime amministrative del 10 novembre. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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