Ultimo aggiornamento alle 22:54
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Ospedali senza medici (e risorse), ma l’Asp spende milioni per le “prestazioni aggiuntive”

Con le corsie vuote, l’Azienda sanitaria di Cosenza è costretta a cooptare medici per coprire i turni negli spoke dissanguati dal Piano di rientro. I costi sono altissimi: circa 2 milioni in un ann…

Pubblicato il: 08/10/2019 – 15:15
Ospedali senza medici (e risorse), ma l’Asp spende milioni per le “prestazioni aggiuntive”

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Forse Saverio Cotticelli non se lo sarebbe mai aspettato. Si contesta per il blocco del turnover, ma si critica – aspramente come nel caso degli infermieri – anche quando il governo sanitario pro tempore decide, finalmente, di assumere quasi cinquecento fra medici, infermieri e oss dopo anni grami che hanno ridotto le presenze negli ospedali a molto meno del necessario, come calcolato per il solo spoke di Corigliano Rossano (leggi qui).
Frattanto, le Asp – nelle quali sta scoppiando il bubbone – sprecano, o forse sono state costrette fino ad ora a sprecare milioni di euro l’anno per sopperire alle carenze di personale attraverso le cosiddette prestazioni aggiuntive. Prassi “grazie” alle quali le falle relative alla carenza di personale vengono tappate dal surplus di lavoro di “volontari”, di medici che si offrono di coprire, per esempio, un turno di dodici ore al pronto soccorso di Corigliano, oppure in quello di Praia a Mare.
A 121mila euro ammonta, per esempio, la “pezza” stanziata dall’Asp di Cosenza per sopperire alla carenza di personale nei pronto soccorso dello spoke di Corigliano Rossano e dell’ospedale di Praia a Mare per i soli mesi estivi, da giugno a settembre. Lo si evince dalla delibera dell’Azienda sanitaria firmata lo scorso 12 giugno (la 448 che a quanto pare prorogata anche per i prossimi mesi). Il documento – questo il dettaglio – prevedeva per le 720 ore di fabbisogno nello spoke di Corigliano Rossano (43.200 euro per 60 turni mensili) e le 1152 ore per l’ospedale tirrenico (72 turni mensili coperti da 69.120 euro), un impegno di spesa pari a 112.320 euro più le competenze contributive di 9.547,20 euro, per un totale di 121.867,20 euro, per soli novanta giorni.
In sostanza, l’Asp predispone la possibilità di ricorrere all’acquisto di prestazioni e turni aggiuntivi dei medici in servizio presso l’Azienda, in regime di attività libero-professionale a integrazione dell’attività istituzionale. Tradotto? Volontari dai vari ospedali dell’Asp disposti a sobbarcarsi un turno di 12 ore in un qualunque reparto in deficit di personale, alla modica somma di circa 800 euro compresa la trasferta. Un bel gruzzoletto extra, non c’è che dire.
A occhio e croce, visto il rapporto tra carenza cronica di personale e previsione di spesa per un palliativo, logica vorrebbe lo sblocco immediato del turnover con relativi bandi di concorso, anche a tempo determinato, utili ad assumere medici. Se a tutto ciò aggiungiamo altre delibere simili (la 733 del 17 settembre, ancora, relativa alla convenzione tra l’azienda ospedaliera di Cosenza e l’Asp per lo svolgimento di attività di pronto soccorso necessari ad espletarne il fabbisogno fino al 31 dicembre 2019, ma nella quale non viene riportato l’impegno di spesa; quella per coprire i turni nelle Pediatrie di Corigliano e Castrovillari per un totale di spesa pari a 43.400 euro più una proroga per altri 21.700 euro da giugno a dicembre 2019; la delibera 91 dell’8 marzo 2018 con la quale l’Asp impegna 245.947 euro per anestesisti, pediatri, psichiatri e ortopedici negli ospedali di Cetraro, Paola e San Giovanni in Fiore) sembrerebbe logico lo sblocco delle assunzioni, considerando anche il risparmio proveniente dai numerosi pensionamenti.
Insomma, in ballo vi sono cifre da capogiro, come quelle stanziate per le prestazioni aggiuntive degli anestesisti per l’anno 2018: per coprire i turni necessari, in tutti gli ospedali dell’Asp cosentina (Paola, Cetraro, Praia, Castrovillari, Rossano, Corigliano, Acri, Trebisacce e San Giovanni in Fiore, esclusa l’azienda ospedaliera di Cosenza) sono stati spesi 1,3 milioni di euro.
A voler tirare le somme, poiché alcune delibere non riportano l’impegno di spese per le prestazioni aggiuntive, nel giro di poco più di un anno, solo l’Asp di Cosenza pare abbia speso – per difetto – circa due milioni di euro.
Con tale cifra, elevata a potenza per chissà quanto tempo, se fossero stati assunti medici e infermieri a tempo debito, quanto avrebbe risparmiato la sola azienda sanitaria di Cosenza? (l.latella@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x