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Traffico di rifiuti, Mingrone: "Tutelare l'ambiente e fermare la criminalità"

Il Segretario generale della Cisl Magna Grecia interviene a seguito dell’operazione “feudo”, coordinata dalla Dda di Milano e che ha portato alla luce un business illecito di milioni di euro

Pubblicato il: 08/10/2019 – 15:28
Traffico di rifiuti, Mingrone: "Tutelare l'ambiente e fermare la criminalità"

CROTONE Trasformare i rifiuti in risorsa per tutelare l’ambiente e per fermare la longa manus della criminalità. A lanciare questo monito è il segretario generale della Cisl Magna Graecia, Francesco Mingrone intervenuto a seguito dell’operazione condotta dai carabinieri forestali dei gruppi di Milano, Lodi, Pavia, Torino, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro che, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano nei confronti di 11 italiani, alcuni operanti nel settore dei rifiuti, secondo gli investigatori componenti di una associazione dedita al traffico illecito di rifiuti e responsabili del riempimento di numerosi capannoni abbandonati nel Nord Italia e di tombamento dei rifiuti in una cava dismessa in Calabria.
“A seguito di questa ennesima operazione, la Calabria è chiamata a dare una svolta e risolvere gli atavici problemi legati al sistema dei rifiuti calabresi. Cumuli di rifiuti in viaggio per lo Stivale sono stati destinati, chissà per quanto tempo, a riempire capannoni dismessi, a essere abbandonati in ex aree industriali, a essere interrati ad esempio in una cava abbandonata di Lamezia terme.  Di più. Lo smaltimento illegale di rifiuti solidi urbani e non provenienti dal Napoletano in capannoni dismessi del Nord e una cava in Calabria ha creato i discariche abusive per oltre 14mila tonnellate di rifiuti di ogni natura, e, per i pm della Dda di Milano, ha prodotto un volume complessivo di illeciti profitti stimato in oltre 1,7 milioni di euro nel solo 2018.  Un fatto gravissimo che diventa agghiacciante, come detto all’inizio, se si considera quanto dichiarato dagli inquirenti rispetto alla pratica di occultare rifiuti in due cave calabresi – a Gizzeria e a Lamezia: “La devastazione di un intero territorio”.  Cosa fare? Intervenire. Presto. Senza sé e senza ma. Perché se non si rende efficiente il ciclo legale, si lascia alle organizzazioni criminali la possibilità di offrire i propri ‘servizi’ in spregio ad ogni regola”.
La riflessione di Mingrone va avanti e si concentra, anche, su un altro grande tema correlato ai rifiuti: i termovalorizzatori. Lo smaltimento dei rifiuti può rispondere al quesito: come produrre energia? Come creare lavoro onesto, lavoro vero, lavoro di qualità. Un impianto di termovalorizzazione ha la doppia funzione di smaltire i rifiuti e produrre energia. Così come accade in altre realtà: Brescia alimenta così l’80% del riscaldamento di tutta la città. In Italia ne sono attivi complessivamente 40, contro i 96 della Germania e i 126 della Francia.  Per non parlare di Bolzano dove   la Eco-center utilizza una delle tecnologie più all’avanguardia nel mondo: un sistema che produce energia elettrica e termica che viene immessa nella rete di teleriscaldamento, ed è in grado di riscaldare 10 mila alloggi e illuminarne 20 mila.
Ecco da questi esempi bisogna prendere spunto per costruire in Calabria – dice Mingrone – un sistema nuovo. Pulito. Libero da infiltrazioni e propedeutico alla crescita di una terra che, dai rifiuti, può attingere per far girare l’economia, per creare occupazione, lavoro vero, onesto, di qualità. Perché questo accada le Istituzioni devono intervenire in maniera più diretta e chiara. Ciò che dalla Cisl Magna Graecia vuole partire è una proposta seria e concreta. Che vada nella direzione di indirizzare la politica ambientale della nostra regione verso la costruzione di un’impiantistica moderna che possa consentire la riduzione delle tasse e l’efficientamento del servizio. Da ormai diversi mesi assistiamo al collasso di un sistema che vede comuni alle prese con il dramma dei mezzi in fila, a volte rimandati indietro, perché impossibilitati a conferire i rifiuti in impianti saturi. Vetusti. Ed allora si guardi ad un nuova economia circolare che contempli la realizzazione di impianti green  e garantisca, al tempo stesso, un mantenimento o, ancora meglio, un innalzamento dei posti di lavoro. Nuovi impianti di riciclo, nuovi sistemi di lavorazione del rifiuti, tariffazione puntuale e soluzioni condivise: è questa la strada da seguire. Per ridare dignità al nostro ambiente e per alzare le barricate intorno al sistema dei rifiuti troppo spesso preda della criminalità che di esso fa un’inesauribile fonte di guadagno.

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