CATANZARO L’iniziativa promossa da Mons.Bertolone, Arcivescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace, per elaborare anche in Calabria un «patto per cambiare l’economia», all’insegna dell’”Economy of Francesco”, è interessante da seguire ed approfondire.
Il tema è complesso e va ben oltre la questione della pur oggettiva crisi del capitalismo e delle sue forme più ciniche. In questa analisi rimane centrale la necessità di intensificare l’economia sociale come via d’uscita per un nuovo modello d sviluppo, per ridurre criticità e contraddizioni dell’attuale sistema e per una nuova Etica dell’economia e della finanza.
È urgente,in questa fase, pensare una nuova economia basata sulla sostenibilità sociale ed ambientale in direzione di modelli d sviluppo che abbiano come riferimento l’uso solidaristico delle risorse disponibili. Le nuove regole per un economia socialmente sostenibile devono puntare al riequilibrio per rimettere in moto il “sistema paese” risolvendo il problema meridionale che si concretizza nella disoccupazione giovanile; nella scarsa produttività del nostro apparato economico; nell’eccessivo debito pubblico. Il percorso sarà lungo e complesso, ma solo avviandolo si potranno superare gli schemi, da più tempo in crisi di processi economici costruiti solo sulla logica del profitto, smisurato e da raggiungere a tutti i costi.
Il Prof Bazoli, ha recentemente affermato che «dopo il crollo del sistema collettivistico sembrava che il mercato avesse vinto. Abbiamo assistito invece al contrario: le diseguaglianze sono aumentate, i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri, con più famiglie che scivolano verso l’indigenza».
L’obiettivo da perseguire è costituito, pertanto, dalla non pur facile sintesi tra efficienza, produttività, mercato, responsabilità sociale e crescita complessiva. Se è vero, per come riportato nella “caritas in veritate”, che la finanza ha una base “antropica” e quindi è un mezzo, è necessario frenare il rischio di un «supersviluppo economico all’insegna del solo consumismo per non cadere nel sottosviluppo umano» che genera ingiustizie e disparità sociali notevoli.
In questo contesto «c’è bisogno – come ha dichiarato il Cardinale Bassetti – di cristiani autentici, miti ma anche rivoluzionari,nel senso di essere rivoluzionari, nella mitezza della Fede,per bloccare lo spirito egoistico, nichilistico, consumistico e xenofobo».
In questa prospettiva va inquadrata l’iniziativa promossa da Mons.Bertolone, opportuna per perseguire l’ intento di realizzare anche in Calabria, oltre che nel paese, una strategia nuova di sviluppo nella solidarietà, attuando quanto affermato dal Presidente Mattarella: «Valorizzando il ruolo dei corpi intermedi, dell’associazionismo cooperativo e di rete per una visione di più ampio respiro, per cambiare l’Italia,l’Europa, disegnando un futuro equo e solidale.
L’andamento dell’economia internazionale e nazionale di questi ultimi anni, per come è stato osservato. non ha prodotto, sul piano generale, un miglioramento complessivo della qualità della vita e, purtroppo, i dati e le ricerche recenti indicano, a questo riguardo,anche per altri fattori, come l’immigrazione,tendenze non positive, è necessario pertanto, trovare ed individuare nuovi percorsi».
L’idea di “Maieutike” tra cielo e terra: «Sicuramente contribuirà ad indicare una traccia di impegno per “vivere e praticare la solidarietà, nell’applicazione della sussidiarietà che, pur nella competizione economica, corretta e ordinata,è finalizzata al bene comune, per un’economia che punti all’inclusione riducendo, se non eliminando, le periferie esistenziali».
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