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Sanità, Occhiuto interpella il governo: «Si riapra l'ospedale di Cariati»

Il vice presidente vicario di Forza Italia alla Camera, presenta un’interrogazione ai ministeri della Salute, dell’Economia e delle Finanze: «Il piano di rientro del 2009 ha penalizzato la SIbaritide»

Pubblicato il: 15/10/2019 – 17:17
Sanità, Occhiuto interpella il governo: «Si riapra l'ospedale di Cariati»

CARIATI Roberto Occhiuto, vice presidente vicario di Forza Italia alla Camera, d’intesa con il locale circolo di Fi di Cariati, ha depositato un’interpellanza al ministero della Salute, oltre che a quello dell’Economia e delle Finanze, in relazione alle problematiche legate alla sanità dello Ionio Cosentino, con particolare attenzione al caso dell’ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati.
Secondo Occhiuto, è scritto in una nota, «il Piano di Rientro per la sanità calabrese, varato nel 2009, ha penalizzato la Sibaritide ed in particolare il territorio del basso ionio cosentino ed anche quello dell’Alto crotonese, bacino d’utenza dall’ex Ospedale “Vittorio Cosentino”. Si sono, infatti, illogicamente chiusi gli ospedali territoriali, come quello di Cariati e Trebisacce, senza aver prima effettivamente aperto e reso funzionante l’ospedale unico della Sibaritide; tutto ciò ha creato, di fatto, solo carenze e disservizi, un’intollerabile intasamento degli ospedali di Rossano, Corigliano (oggi città unica) e di Crotone. L’emigrazione sanitaria che parte dalla Calabria e genera la cosiddetta “mobilità passiva”, peraltro, costituisce una fonte di finanziamento per la sanità delle altre regioni italiane. La situazione attuale, inoltre, è aggravata dal fatto che anche i servizi distrettuali e ambulatoriali sono stati, nel tempo, fortemente limitati per carenza di personale, risorse strumentali ed attrezzature. Tale contesto, ha praticamente azzerato i Lea (Livelli essenziali di assistenza), nel basso ionio cosentino. Come se non bastasse, nell’anno d’imposta 2019, in Calabria, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rientro del deficit sanitario, si sono realizzate le condizioni per l’automatica applicazione delle maggiorazioni Irap e Irpef. Ad oggi i dati dimostrano che la chiusura degli ospedali territoriali, come quello di Cariati, è stato un grave e dannoso errore. Infatti, non sono migliorati i conti economici e si è registrato un aumento della “mobilità passiva”. Con i decreti 30 e 64 del 2016 il Commissario ad acta ha previsto l’istituzione di ‘Ospedali di Zona Disagiata’. Tra queste zone rientra pienamente la situazione del territorio dell’ex ospedale di Cariati. Proprio in virtù del fatto che tutte le strutture previste dal Piano di Rientro (Polo Ospedaliero della Sibaritide, Casa della Salute di Cariati, etc.), non sono state mai realizzate, è assolutamente necessario il reinserimento dell’ex presidio ospedaliero di Cariati nella rete ospedaliera pubblica regionale, in quanto struttura fondamentale per garantire il diritto alla salute dei residenti. Si rende necessario, altresì, provvedere all’apertura della Casa della Salute di Cariati».
L’attenzione di Occhiuto è rivolta «non solo all’inevitabile impatto negativo che una situazione del genere produce sull’economia e sulla vivibilità del territorio, ma anche e soprattutto alle enormi ed ulteriori spese di “mobilità passiva” che gravano, comunque, sul bilancio regionale e sulle tasche di quei cittadini costretti a viaggiare fuori regione per potersi curare».
Nell’interrogazione, Occhiuto chiede quindi di sapere «quali iniziative urgenti si intendano intraprendere per porre un limite ai gravi disservizi che via via vengono evidenziati quotidianamente anche sugli organi di stampa, valutando la specifica realtà del territorio della Sibaritide ed in particolare di Cariati e del basso ionio cosentino» e se non si «ritenga indispensabile il reinserimento della struttura di Cariati nella rete degli ospedali, allocando in essa gli essenziali servizi di emergenza-urgenza e le specialistiche adeguate alla realtà epidemiologica del territorio».
Il parlamentare chiede anche di sapere «le iniziative programmate per definire l’assetto dirigenziale e governativo dell’Asp di Cosenza, la cui inattività aggrava la già difficile situazione descritta», «se non si intenda evitare l’incremento automatico della tassazione (Irap e addizionale regionale all’Irpef) in Calabria, assolutamente ingiustificata in relazione alla grave deficienza dei servizi sanitari offerti» e «quali iniziative concrete verranno messe in campo, nell’immediato, per la risoluzione del problema del personale sanitario in Calabria».

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