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Cosenza in dissesto, è scontro politico. Occhiuto tira dritto: «Resto in campo per la Regione»

Fioccano le polemiche dopo la sentenza della Corte dei Conti che ha bocciato il piano di riequilibrio dell’amministrazione bruzia. Il sindaco: « Paghiamo le pesanti eredità del passato». Opposizion…

Pubblicato il: 16/10/2019 – 21:33
Cosenza in dissesto, è scontro politico. Occhiuto tira dritto: «Resto in campo per la Regione»

COSENZA Il pronunciamento delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio finanziario del comune di Cosenza (qui la notizia) ha sparigliato le carte della politica cittadina e non solo. Il pronunciamento è un boomerang che colpisce il sindaco Mario Occhiuto che comunque, rispetto ai mesi estivi in cui l’ipotesi di dissesto venne avanzata dalla Corte dei Conti di Catanzaro, non cambia la linea difensiva. «Eravamo ampiamente preparati a questa situazione anche se, com’è ovvio, abbiamo posto in essere tutto quello che era nelle nostre possibilità per scongiurarla –sostiene il sindaco Mario Occhiuto – Paghiamo oggi le conseguenze causate dai debiti pregressi delle precedenti amministrazioni, anzi, nel corso di questi anni abbiamo in parte ripianato la mole debitoria, al di là di ogni previsione. Dispiace che questa sentenza arrivi proprio ora – aggiunge Occhiuto – considerando che avevamo chiesto un rinvio in virtù della proposta di legge nazionale presentata apposta per il riequilibrio finanziario dei comuni. Avevamo infatti posto in atto alcune misure ad hoc, da completare entro la fine dell’anno. Rispetto alla nostra specifica richiesta di rinvio e al relativo rigetto, non posso fare a meno di rimanere perplesso. Tengo tuttavia a tranquillizzare i cittadini – sottolinea il sindaco – perché sul piano amministrativo e tributario non cambia nulla e non risentiranno in alcun modo di tale stato. Così come non cambia nulla sul piano della mia candidatura a governatore della Calabria. Ho dato la mia disponibilità a realizzare un progetto per questa regione e andremo avanti. Non sussistono ragioni di incandidabilità».
LA MAGGIORANZA ASPETTA Nessuna resa incondizionata agli eventi. L’aria dei corridoi di Palazzo dei Bruzi era frizzante già da diversi giorni. L’attesa spasmodica non ha fatto venire i capogiri ai consiglieri che sostengono Occhiuto al comune (molti lo seguono anche nell’avventura da aspirante governatore ndr) ma per il momento preferiscono il silenzio. Gli effetti? Diversi sostengono che come ha ribadito lo stesso Occhiuto «per i cittadini non cambierà nulla», altri invece ipotizzano che con l’arrivo dei commissari ci possa essere un taglio netto agli esterni che hanno incarichi di consulenza.
MINORANZA ALL’ATTACCO «Una pagina triste» è la voce del dem Damiano Covelli mentre di: «Tristezza infinita» perla la consigliere di Iv Bianca Rende. Entrambi aspettano di leggere i documenti ufficiali e quindi a farsi carico di un commento politico più deciso è l’ex candidato di coalizione Carlo Guccione. Così come Occhiuto, Guccione non cambia la linea. Riparte dagli atti trasmessi alla Corte dei Conti nell’agosto del 2015 e dalla richiesta di una operazione verità e arriva ai giorni nostri. «L’amministrazione di Cosenza non solo non è stata in grado di ripianare i debiti pregressi, ma lo stesso debito è aumentato nel corso del tempo fino a raggiungere gli oltre 350 milioni. A questi vanno aggiunti ulteriori 30 milioni che, secondo una analisi della Corte dei Conti, non sono stati “contemplati” nel bilancio per ammissione dello stesso comune. La filosofia portata avanti in questi anni dal sindaco Occhiuto è stata quella di governare facendo debiti, tanto saranno i cosentini a pagarne le conseguenze. Oggi l’amministrazione comunale nel prendere atto del dissesto si affretta a sostenere che “non ci saranno conseguenze per i cittadini”. Nessuno crede più agli amministratori comunali: è come dire ai cittadini che esiste Babbo Natale».
GLI ONOREVOLI PENTASTELLATI «La cattiva amministrazione del Sindaco Occhiuto è stata così certificata dalla magistratura contabile e l’assenza di una presa di responsabilità, politica innanzitutto, da parte del sindaco è non solo inammissibile, quanto mortificante per i cosentini che ancora oggi devono sentirsi dire che nulla cambierà per loro. Le conseguenze, invece, ci saranno, eccome, per la città». Questo dichiarano i portavoce cosentini del M5S Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara e Massimo Misitii. «I tributi erano già al massimo per i cittadini tartassati da questa fallimentare amministrazione, ma sarà tutta l’operatività del comune in ambito economico, finanziario e sociale ad essere seriamente compromessa a causa del dissesto. Ci sarà una necessaria riduzione dei servizi e delle spese, i creditori non entreranno in possesso di tutte le somme, ma solo di una parte di esse, e il personale in sovrannumero sarà messo in mobilità, in quanto l’ente locale dissestato è obbligato a rideterminare la dotazione organica. Anche i contratti a tempo determinato dei dirigenti scelti da Occhiuto verranno sciolti di diritto». Lo scenario prospettato dai pentastellati si presenta fosco per l’intera città. «Adesso ci attende la doverosa deliberazione del consiglio comunale dello stato di dissesto, la cui eventuale omissione è sanzionata con la previsione dell’insediamento di un commissario ad acta. Dopodiché il Comune non potrà contrarre mutui né impegnare spesa superiore a quella prevista dall’ultimo bilancio. Il problema toccherà in particolar modo i servizi sociali comunali, come i servizi domiciliari ad anziani e disabili o il servizio dei pulmini scolastici».

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