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I precari del “Pugliese-Ciaccio” tornano al lavoro fino al 31 dicembre

La nota interpretativa del “Dipartimento tutela salute” scongiura il collasso dei servizi. «Ce li riprendiamo tutti», il commento di Mantella

Pubblicato il: 21/10/2019 – 19:14
I precari del “Pugliese-Ciaccio” tornano al lavoro fino al 31 dicembre

CATANZARO Torniamo il santo indietro, dicono gli antichi guardando al ripristino di una situazione allo status quo ante bellum. «Ce li riprendiamo tutti», esclama riferito ai precari licenziati a scaglioni svuotando i reparti del “Pugliese-Ciaccio”, il direttore generale facente funzioni dell’Azienda Ospedaliera Antonio Mantella. L’affermazione è dettata dalla notifica giunta in mattinata dal Dipartimento Tutela della Salute: il direttore Antonio Belcastro chiede ufficialmente il ritiro della deliberazione n.629/2019 – quella con cui il management del nosocomio regionale riorganizzava la struttura tagliando 43 posti letto, per intenderci – e «l’adozione degli atti necessari e consequenziali diretti ad evitare effetti devastanti e disservizi nell’erogazione dei servizi sanitari, compromettendone in alcuni casi addirittura la continuità». Per queste motivazioni, si legge ancora nella nota del Dipartimento regionale Tutela della Salute, «anche in applicazione della recente legge regionale n.34/2019 e degli atti emanati dalla struttura commissariale, i contratti di lavoro a tempo determinato possano essere mantenuti fino a 31 dicembre 2019». Una bella notizia, insomma, per i precari racconti nella biblioteca del “Pugliese-Ciaccio” per partecipare all’assemblea indetta unitariamente dalle organizzazioni sindacali alla presenza dello stesso Mantella che ha spiegato loro che la nota del dirigente Belcastro invita l’azienda a mantenere in servizio gli operatori sanitari, i medici, gli infermieri che erano stati mandati a casa in seguito alla scadenza del contratto ritenuto non prorogabile e ha ripercorso le tappe che hanno portato alla nota interpretativa del Dipartimento, dove sarà anche istituito un tavolo tecnico per la valutazione dei fabbisogni e la definizione della metodologia. «Questa è una proposta che abbiamo segnalato reiteratamente – dice Mantella – manca in Calabria una determinazione dello standard per azienda. Con i decreti della struttura commissariale del 2017 è stata una determinazione del fabbisogno regionale, però ci manca quello aziendale, e dal 2015 ad oggi la situazione è cambiata. Prima non avevamo ad esempio unità operative come Chirurgia Toracica, Chirurgia Vascolare o il sistema immuno-trasfusionale – spiega ancora Mantella – quindi il personale in servizio era stato fotografato non tendendo conto an esempio i volumi di attività per queste strutture appena nate. Quindi, veniva a mancare uno degli standard che sono di tre tipi: posti letto, intensità di cuore e volumi di attività». All’incontro, oltre hanno partecipato Franco Grillo, segretario FP Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone e Vibo, Enzo Lacroce, della Fp Cgil Area Vasta; Luigi Tallarico della Cisl Fp; Nino Critelli (UIL-FPL Calabria), Vito MellaceSegretario aziendale Usae. (ma.ri.ga.)

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