REGGIO CALABRIA I lavoratori del Corap sono esausti ed esigono risposte. Aspettano col fiato sospeso fuori da Palazzo Campanella l’esito di una commissione congiunta e di un consiglio regionale che potrebbero rivelarsi vitali per il futuro dell’ente. I più “fortunati” tra loro sono senza stipendio da tre mesi e ancora non sono a conoscenza nemmeno delle proposte del consiglio regionale, che si è impegnato a risolvere la questione prima della imminente fine della legislatura.
Il Corap è gravato da una situazione debitoria che, secondo le stime (non è mai stato approvato un bilancio), si aggira intorno ai 95 milioni. Una situazione che dovrebbe far correre ai ripari la politica regionale che, invece, cincischia: la commissione congiunta era convocata per ieri pomeriggio ma, all’ultimo momento, è mancato il numero legale. Rimandata ad oggi, i lavori sono partiti regolarmente e sono in corso proprio in queste ore. L’idea di Oliverio resta quella di una liquidazione molto rapida: un’opzione che non trova minimamente d’accordo le maestranze, le quali preferirebbero un approccio più integrato. Sulla situazione del Corap sono state presentate diverse proposte di legge: l’idea di buona parte dei consiglieri è di riunirle in un’unico testo che potrebbe entrare nell’ordine del giorno del consiglio odierno. Questa opzione, però, sembra al momento molto remota. Intanto dall’audizione e del revisore dei conti del Consorzio è emerso che sul default dell’ente sta già indagando la magistratura.
DALLA COMMISSIONE ENNESIMO RINVIO Potrebbe slittare a una data tra il 28 e il 31 ottobre la risoluzione del caso Corap. Almeno questa è l’idea che viene fuori dalla commissione congiunta riunitasi a Palazzo Campanella poco prima della seduta del consiglio regionale. L’assemblea di Palazzo Campanella, dunque, oggi non discute del default del Consorzio. L’idea, sposata dal governatore Mario Oliverio, è quella di riassumere le tre proposte di legge presentate finora in un testo unico. Un’altra seduta della commissione congiunta sarà quindi convocata per il 28 ottobre e, prima della fine del mese, la proposta dovrebbe essere discussa in un consiglio regionale apposito.
«Perverremo ad un testo unificato – assicura Oliverio al termine dei lavori – che verrà proposto al consiglio entro il 30 di questo mese per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali, del patrimonio industriale e delle funzioni del Corap. Occorre chiudere questa fase caratterizzata da un debito enorme e assumere uno strumento di politica industriale adeguato ai tempi». «I lavoratori – ha proseguito Oliverio – vanno garantiti. Nessun ricatto: bisogna velocemente pervenire ad una legge che sia innanzitutto compatibile con la legge nazionale, nonché finanziata al rilancio delle politiche industriale».
«VOGLIONO DARE UN BENE COMUNE A UN PRIVATO» C’è anche il sindaco di Sersale Salvatore Torchia a protestare, al fianco dei lavoratori della riserva Valli Cupe. Oggetto della protesta, la proposta di legge presentata dal consigliere forzista Domenico Tallini per sottrarre la gestione dell’oasi ambientale, fondata nel 2016, proprio al municipio della cittadina per affidarla a Legambiente. «Non è possibile immaginare – ha commentato Torchia – che un consiglio regionale possa approvare una misura che di fatto concede ad un privato, e senza alcun bando ad evidenza pubblica, la gestione di un bene comune. Viene calpestata la dignità dei lavoratori, in spregio delle norme di legge, e l’immagine del grande lavoro che abbiamo condotto in questi anni. Basti pensare che, solo quest’estate, abbiamo avuto 12mila visitatori, grazie ai quali sono nate diverse attività che vivono proprio grazie al turismo originato dal nostro Canyon». I lavoratori del Comune chiedono quindi che la gestione resti in capo al proprio ente. Il sindaco Torchia ha già annunciato che, nel caso di approvazione della nuova legge regionale, impugnerà la norma davanti alla magistratura amministrativa. (frac)
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